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Una procedura che sembra promettente per la diagnosi dei tumori della pelle è invece basata sul sistema di analisi delle immagini sviluppato appositamente per un telescopio spaziale, il satellite tedesco ROSAT.

ROSAT aveva lo scopo di raccogliere luce di elevatissima energia, i raggi X, emessa da zone dell'universo in cui il gas si trova a una temperatura di oltre 1 milione di gradi. Le fotografie del cielo ottenute raccogliendo raggi X, però, hanno un grave difetto: il contrasto è molto basso. Sono poche le sorgenti celesti che si distinguono in modo chiaro. È stato quindi necessario sviluppare un metodo che consentisse di valutare anche le più piccole variazioni di luminosità sulle immagini raccolte.

La messa a punto del metodo ha reso possibile il riconoscimento di strutture complesse, come per esempio filamenti di gas tra galassie vicine, in immagini apparentemente assai confuse.

Una procedura simile si può applicare alle fotografie dell'epidermide. La pelle del paziente viene fotografata e l'immagine ingrandita 10 volte. Come nell'analisi delle immagini astronomiche, si cercano le più piccole variazioni di luminosità e di colore delle cellule, fino a riconoscere le strutture irregolari della crescita tumorale, che può essere diagnosticato anche in fasi molto iniziali.

Un metodo diagnostico per il cancro al seno sfrutta invece l'aumento del flusso sanguigno nelle zone tumorali, che porta a un lieve incremento della loro temperatura. La differenza di temperatura può essere rilevata con una piccola telecamera digitale sensibile alla radiazione infrarossa, che il nostro corpo emette proprio in virtù della temperatura a cui si trova.

Questo dispositivo, che è sensibile a differenze di temperatura di un centesimo di grado e che permette di evitare la diagnosi attraverso metodi più invasivi, era stato sviluppato per il controllo satellitare della superficie terrestre e successivamente impiegato anche per controllare l'evoluzione di incendi ed eruzioni vulcaniche.