Dossier

La Stazione Spaziale Internazionale

Vita quotidiana

L'uomo, un russo, sedeva in compagnia di due ragazze allo Hilton Space Hotel, sulla Stazione Spaziale in orbita intorno alla Terra. Sorseggiavano un bicchiere di aperitivo, parlavano del più e del meno, felici di tornare a casa dopo la lunga missione. Erano soddisfatti, sprofondati nelle comode poltrone porpora intenso, come esigeva la moda del periodo.

Hilton Space hotel (odissea nello spazio)

No, questa non è la descrizione di una scena realistica sulla Stazione Spaziale Internazionale. È soltanto una delle scene iniziali di "2001: odissea nello spazio", forse il più celebre film di fantascienza di Stanley Kubrick che ha permesso a milioni di spettatori di prendere confidenza con le astronavi spaziali e le stazioni orbitanti, appena un anno prima dello sbarco sulla Luna.

E lo fa in modo rigoroso, utilizzando alcune delle ipotesi più comuni sulle condizioni necessarie da ricreare per consentire all'uomo una prolungata permanenza a bordo di una stazione spaziale.

Nella stazione spaziale del film di Stanley Kubrick, l'astronave è composta da un tronco che unisce fra loro due anelli. L'intero manubrio così formato ruota su se stesso, come se le ruote stessero avanzando. Questa rotazione crea, all'interno delle ruote, lo stesso effetto che si verifica a bordo di una giostra in rotazione: ci si sente spinti verso l'esterno. La differenza è che in ogni situazione in cui ci è capitato di salire su una giostra eravamo anche sottoposti alla forza peso.

La presenza della gravità sulla Terra ci obbliga a disporre il nostro corpo secondo la direzione lungo la quale la forza è applicata. Il "basso" è quel che sta vicino ai piedi e "l'alto" è quel che sta al di sopra della testa.

Che cosa succede su una stazione orbitante intorno alla Terra? Su una stazione spaziale orbitante il peso è annullato. Cioè non esiste più una direzione naturale lungo la quale disporre il corpo. In altre parole, non esistono più un basso e un alto.

Ma se una stazione spaziale, come quella del film, ruotasse su se stessa allora l'astronauta all'interno della ruota si sentirebbe spinto verso l'esterno. Per rimanere in piedi, l'astronauta non potrebbe fare altro che disporsi lungo la direzione lungo la quale è spinto, con i piedi verso l'esterno e la testa verso l'interno. Ecco che abbiamo ricreato le condizioni perché un uomo veda un basso e un alto.

Se le condizioni sulla stazione spaziale fossero queste, allora a patto di far ruotare abbastanza velocemente la stazione, l'uomo potrebbe effettivamente passeggiare lungo la parete della ruota più lontana dal centro della ruota. E questa è la soluzione adottata da Kubrick.

E tuttavia la storia ci insegna che le cose non sono andate così. Per ora niente mastodontici ruote rotanti, solo ambienti in cui gli astronauti vivono in assenza di peso. Assenza di peso: sulle prime non si capisce neanche che cosa significhi, tanto l'esperienza del peso ci è familiare. Ma se ci è così familiare significa che ci è estranea l'idea di poter vivere in assenza di gravità. Eppure questo è esattamente quello che fanno gli astronauti.

A modo loro. Con regole e compromessi che sulla Terra non siamo soliti accettare.

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