Dossier

La Stazione Spaziale Internazionale

Per lo sport

Materiali composti da fibre e resine si sono rivelati molto resistenti e leggeri: immediata è stata la loro diffusione nelle applicazioni di tipo aereospaziale. Ma non solo: il loro costo di produzione è oggi così basso che vengono prodotti, per esempio, anche caschi protettivi per motociclisti e racchette da tennis.

Molti degli elementi dei moderni motori che si trovano a bordo delle automobili sportive sono costruiti con materiali originariamente prodotti per le applicazioni spaziali. Il motivo è chiaro: nello spazio si ha bisogno di materiali leggeri che garantiscano prestazioni ottimali, sia nel campo delle strutture portanti che in quello dell'isolamento termico. Necessità simili, sempre più orientate verso prestazioni estreme, sono condivise anche dai grandi costruttori di auto da corsa, come per esempio le auto per le gare di Formula Uno.

Airbus 340 che atterra

Una menzione specifica meritano, per il loro successo, i materiali composti da una matrice di carbonio e rinforzati con carbonio a fibre lunghe. Anch'essi originariamente sviluppati per costruire alcune parti dei motori dei razzi, nel giro di pochi anni hanno esteso il campo delle loro applicazioni all'intero settore dell'industria aerospaziale e degli autotrasporti.

Si tratta di materiali molto resistenti alle escursioni termiche e all'usura, caratteristiche che li rendono adatti alla costruzione dei sistemi di frenaggio negli aerei e nelle auto da corsa. Al momento, sistemi basati su questa tecnologia sono adottati dall'80% delle auto di Formula Uno, oltre che da compagnie aeree come la Boeing.

Ma anche sport meno tecnologici sono stati interessati dalla rivoluzione portata dai nuovi materiali. Basti pensare alle moderne scarpe da tennis usate nel basket e nel tennis: la loro capacità di assorbire gli urti è dovuta a uno speciale strato di materiale sviluppato per gli stivali degli astronauti della missione Apollo, in previsione dei loro "salti lunari".

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