Dossier

La Stazione Spaziale Internazionale

La sicurezza

Sentite odore di fumo? Probabilmente è solo l'arrosto, ma, se così non fosse, sarà bene avere in casa un sistema in grado di "annusare" l'aria e dare l'allarme alle prime avvisaglie d'incendio.

Anche per un dispositivo di questo tipo bisogna dire grazie allo spazio. I moderni sensori usati nelle abitazioni, infatti, sono i pronipoti di quei sistemi per la protezione degli astronauti messi a punto nel corso dell'era spaziale. Dispositivi simili sono sempre presenti sulle stazioni spaziali, spesso persino in sovrabbondanza.

Abitare lo spazio non può certo dirsi un comportamento usuale da parte dell'uomo. Le condizioni ambientali a 400 km di quota sono radicalmente diverse da quelle a cui siamo abituati, a partire dalla mancanza di ossigeno.

Una stazione orbitante rappresenta un vero e proprio rifugio a cui la vita degli astronauti è legata indissolubilmente, tanto che in caso di problemi gravi la fuga rimane una delle opzioni praticabili. E tuttavia anche la vita sulla stazione dipende dal funzionamento di una lunga serie di sistemi complessi per il riciclo dell'aria e dell'acqua, per la produzione di ossigeno, per l'erogazione dell'energia ai moduli.

Occorre dunque attivare ogni possibile sistema di sicurezza per tenere sott'occhio tutti gli impianti che garantiscono l'abitabilità della stazione spaziale, primo fra tutti il controllo della composizione chimica dell'aria respirata dagli astronauti. Nasi spaziali capaci di scoprire tracce di gas nocivi ai primissimi segnali.

Ma allora perché non adattare il naso della NASA (e dell'ESA) per rendere più sicure anche le nostra abitazioni?

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