Dossier

La Stazione Spaziale Internazionale

Come avviene l'assemblaggio?

Prendiamo il caso di Zvedza, per esempio. Il modulo di servizio della ISS è stato prima immesso in un'orbita temporanea il 12 luglio del 2000. Per diversi giorni è rimasto parcheggiato intorno alla Terra, sopportando con pazienza una lunga serie di controlli da parte degli scienziati. Finalmente, ma non prima di un paio di settimane, si è avvicinato alla Stazione Spaziale. E si è fermato. In attesa che fosse proprio la Stazione Spaziale ad accoglierlo, guidata da Terra. Le operazioni di attracco vere e proprie sono poi durate circa mezz'ora. Infine, dopo un ulteriore periodo di controllo di una ventina di ore, Zvedza è stato pronto a entrare in funzione.

E se l'attracco automatico non avesse funzionato? Allora si sarebbe dovuto intervenire più da vicino. Due astronauti russi erano pronti a partire dalla base di Baikonour entro un paio di settimane, mentre Zvedza avrebbe girato intorno alla Terra su un'orbita di parcheggio. Arrivati sulla Stazione Spaziale avrebbero cercato di guidare la Stazione verso un attracco morbido con il nuovo elemento.

assemblaggio

Le fasi finali sono le più delicate. L'avvicinamento tra uno Shuttle e la ISS assomiglia a quello fra due pachidermi che si corteggiano con sospetto. Tutto è all'insegna della massima cautela, come i vari incidenti occorsi durante la vita della Stazione russa Mir hanno insegnato. Arrivato nei pressi della Mir, lunga come una buona metà di un campo di calcio, lo Shuttle, che dal canto suo è lungo "solo" 37 metri, si fermava a circa 50 metri di distanza dal "molo" d'attracco. Da quella posizione, la navicella americana si avvicinava di 5 centimetri al secondo (180 metri all'ora), fin quando non si trova a 9 metri dalla Mir. Poi si procedeva quasi a vista, cercando di allineare esattamente la porta dello shuttle con quella della Mir.

Per quanto rischioso tutto questo possa apparire, la scelta è stata obbligata. Era del tutto impossibile pensare alla costruzione della Stazione Spaziale come un pezzo unico a Terra. Anche perché gli Shuttle americani e i Proton russi, i principali protagonisti di queste fasi di assemblaggio, possono portare in orbita bassa, come quella scelta per la ISS, un carico utile che va dalle 20 alle 30 tonnellate, contro le circa 450 previste per la casa spaziale.

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