Dossier

La Stazione Spaziale Internazionale

Insaponarsi d'acqua

Che cosa c'è di meglio di una comoda doccia, al termine di una giornata di duro lavoro? Il getto d'acqua scrosciante che bagna i capelli e che scivola sul corpo fa parte dell'immaginario umano legato alle sensazioni di relax e benessere.

Bene. Se vi capita di parlarne con un astronauta, usate una certa delicatezza riguardo all'argomento. Basta pensarci e si capisce subito: e questa volta l'assenza di gravità non è così importante. Se il problema fosse questo, sarebbe facilmente aggirabile con un getto d'acqua a pressione maggiore di quella ambientale.

Il problema maggiore sta invece nella necessità di confinare l'acqua in modo che non invada l'abitacolo, non si attacchi alle pareti, agli strumenti, agli elementi elettronici e meccanici. Si devono evitare il più possibile spruzzi, gocce che rimbalzano sul corpo e si diffondono in qua e in là.

In una cabina ben separata dal resto dell'ambiente abitabile, viene creata una specie di nuvola di vapore acqueo: le goccioline d'acqua rimangono sospese in aria, a formare una nebbia in cui l'astronauta si immerge.

Ma le sorprese non finiscono qui. La forma sferica delle gocce d'acqua è dovuta alla tensione superficiale dell'acqua di cui sono composte. La superficie esterna delle gocce si comporta come una specie di pellicola protettiva, un po' come succede per gli armadilli quando si arrotolano su se stessi, o come una bambino che si nasconde sotto le coperte. Il risultato è che queste sferette d'acqua urtano contro la pelle senza attaccarcisi, chiuse su loro stesse come sono. Gli astronauti devono prendere queste palline d'acqua e schiacciarsele addosso, con un gesto simile a quello che siamo abituati a fare quando ci insaponiamo.

Ma ora ecco il problema opposto, che si comprende facilmente se pensiamo al comportamento delle gocce d'acqua che si attaccano al vetro di una finestra in una giornata di pioggia. Le gocce rimangono attaccate al vetro grazie alla tensione di contatto e si ingrossano inglobando altre gocce vicine. Quando la forza peso ha la meglio sulla tensione di contatto, la goccia scivola giù.

Ma qui il peso non c'è. L'acqua aderisce alla pelle e non c'è nessuna forza che la tira via. Sta agli astronauti liberarsi di questa pellicola umida, trasparente e appiccicosa che li ha avvolti!

Si asciugano con apposite tovaglie, al termine di questa doccia. Lunga sì, ma forse non molto rilassante.

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