Dossier

La Stazione Spaziale Internazionale

A me le mani

Un braccio robotizzato "vede" l'oggetto che deve afferrare o manovrare attraverso una serie di telecamere che raccolgono la luce riflessa dall'oggetto stesso, così come fanno i nostri occhi.

canadarm

Quando il braccio è nelle immediate vicinanze del suo obiettivo, però, oscura la vista alle telecamere, rendendosi cieco: un po' come se, contemporaneamente, si infilasse un dito in un occhio.

Il problema è stato risolto dall'Agenzia spaziale canadese proprio durante la costruzione del braccio spaziale della ISS: è stato sviluppato un sensore che riesce a vedere anche a distanze molto ridotte, fino a un millimetro.

Questa tecnologia di visualizzazione è stata rapidamente convertita in un sistema capace di riconoscere strutture molto sottili, come per esempio le impronte digitali. La speranza è quella di farne un vero e proprio standard per la sicurezza dei personal computer, che potrebbero utilizzare il riconoscimento visuale delle impronte digitali al posto della comune password d'ingresso.

Suggerimenti