Dossier

Quell'impronta di DNA... L'analisi del DNA nelle indagini forensi

Quell'impronta di DNA... L'analisi del DNA nelle indagini forensi

Di chi si tratta? E’ un uomo o una donna? Quando è morto? Come è morto? E’ affogato? E’ stato strangolato? L’assassino ha lasciato tracce? Chi è l’assassino? Perché l’ha ucciso? Queste sono alcune delle domande alle quali cercano risposta i componenti di una squadra della polizia scientifica, quando si trovano intorno ad un cadavere. Ma che cosa succede se sulla scena del delitto si trova del DNA?

DNA in provetta In questo dossier approfondiremo l’importanza e la tecnologia dell’analisi del DNA come supporto alle indagini sui crimini e su altri aspetti che riguardano l’analisi forense.

Dopo alcuni capitoli introduttivi, che spiegano come si situa l’analisi del DNA all’interno delle procedure d’indagine, entreremo nel dettaglio delle tecniche e delle risposte che si possono ottenere.

Risolvere un caso è una procedura complessa, che coinvolge numerosi professionisti e in cui ogni elemento deve essere considerato e valutato con cura, rapportandolo agli altri elementi individuati, siano essi di natura materiale che derivanti dagli interrogatori.

All’interno del quadro più generale l’analisi del DNA, applicata nella medicina forense dal 1985, permette di escludere o confermare che un determinato reperto biologico appartiene ad un certo individuo. Questo perché è statisticamente improbabile (fatta eccezione per i gemelli identici) trovare due persone al mondo che abbiano lo stesso DNA, per questo si parla spesso di analisi dell’”impronta di DNA” o DNA fingerprint.

Suggerimenti