Gli asteroidi, un esercito di lillupuziani
Oltre ai pianeti e ai satelliti il nostro Sistema Solare è popolato da una quantità innumerevole di corpi più piccoli: gli asteroidi, detti anche pianetini.
Ne sono già stati identificati più di centomila (di cui circa seimila catalogati, il che significa che di questi se ne conosce bene l’orbita) ma ne esistono sicuramente molti di più, soprattutto di piccolo diametro. La maggior parte degli asteroidi noti ha un’orbita compresa fra quelle di Marte e Giove e da origine a quella regione del nostro Sistema chiamata “fascia principale”.
Il più grande, Cerere, ha un diametro di circa 900 Km ed è anche il primo asteroide a essere stato scoperto, la notte di capodanno del 1801 da Padre Piazzi dall’Osservatorio di Palermo. Quelli che superano i 200 Km di diametro sono solo una trentina e il numero cresce rapidamente al diminuire delle dimensioni.
La loro composizione è prevalentemente rocciosa ma esistono anche asteroidi con un alto contenuto di metalli; la forma dei più grandi è praticamente sferica mentre i più piccoli possono assumere anche forme molto irregolari e alcuni possono essere binari, cioè accompagnati da un piccolo satellite (un altro asteroide, ancora più piccolo del principale). È probabile che tali asteroidi multipli siano il risultato di impatti reciproci, che hanno causato la frammentazione di un corpo principale i cui resti si sono successivamente riaggregati a formare più corpi, che rimangono legati debolmente l’uno con l’altro dalla loro tenue gravità.
In pratica ci si trova di fronte a uno zoo molto eterogeneo anche se tutti gli asteroidi, o almeno la maggior parte, dovrebbero essere molto vecchi e aver subito ben poche modificazioni dall’epoca in cui si sono formati. Si tratta cioè di oggetti che ci possono raccontare parecchie cose sulle fasi primordiali del nostro Sistema.