Dossier

Un viaggio nel sistema solare. Parte prima

Le stagioni, le calotte polari e le tempeste di sabbia

Nonostante la sua inospitalità e le sue differenze con la Terra, Marte vanta indubbiamente anche delle similitudini con il nostro pianeta, soprattutto in confronto a tutti gli altri corpi del Sistema Solare.

Sia su Marte che sulla Terra troviamo deserti e vulcani. La durata del giorno è pressoché la stessa (24 ore contro 24,62 ore), l’inclinazione dell’asse rispetto alla perpendicolare dell’orbita è anch’essa molto simile (23°27’ per la Terra, 25°11’ per Marte) e l’alternarsi delle stagioni si verifica su entrambi i pianeti. Anche su Marte, infatti, le stagioni comportano notevoli differenze nelle condizioni climatiche e morfologiche dei due emisferi, al punto che tali variazioni erano state scambiate per la presenza di una cospicua vegetazione marziana.

Marte: polo nord marziano ripreso dalla Mars Global Surveyor Infine, come la Terra, Marte ha due calotte polari, la cui estensione varia molto in funzione della temperatura, e quindi dell’avvento dell’estate. Esse sono costituite da ghiaccio d’acqua ma vengono ricoperte da uno strato di ghiaccio secco (cioè anidride carbonica allo stato solido) con la brutta stagione. Marte ha un’orbita molto ellittica, il che fa sì che l’inverno abbia una durata maggiore nell’emisfero sud. Durante l’estate la calotta sud non riesce allora a sublimare del tutto e a liberarsi completamente dello strato di anidride carbonica, cosa invece che riesce alla calotta che circonda il polo nord. E, di conseguenza, d’inverno la calotta sud raccoglie più anidride carbonica e diventa molto più grande. Su un pianeta con un’atmosfera consistente questo fenomeno non produrrebbe quello che comporta su Marte, dove ben il 30% di tutta l’anidride carbonica viene coinvolta in questo processo. Quando arriva l’estate sull’emisfero sud, allora, benché non tutto il ghiaccio secco ritorni allo stato di gas, una grande quantità di anidride carbonica viene restituita all’atmosfera e la pressione su Marte aumenta sensibilmente. Questo rilascio di gas condiziona sensibilmente la circolazione atmosferica e l’intensità dei venti prevalenti. Alcuni ritengono allora che le grandi tempeste di sabbia che si osservano periodicamente su Marte, e in particolar modo proprio in coincidenza della primavera e dell’estate nell’emisfero meridionale, siano connesse a questo tipo di fenomeno globale.

Tempesta di sabbia sulla superficie di Marte (C.J. Hamilton, LPI e Nasa).

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