Dossier

Un viaggio nel sistema solare. Parte prima

Uomini e Robot sulla luna

Astronauti sulla Luna La Luna non è soltanto un oggetto di facile osservazione telescopica. Sulla Luna l’uomo ci è arrivato e ci ha camminato, vi ha lasciato una serie di strumenti scientifici e ha riportato indietro circa 400 Kg di campioni di rocce lunari. L’esplorazione della Luna è figlia del clima della guerra fredda e della contrapposizione fra le due superpotenze del XX secolo che vedevano nella conquista dello spazio un vantaggio militare e mediatico strategico per affermare la propria supremazia.

Dopo il lancio dello Sputnik (1957), della cagnetta Laika (1957) e il volo di Yuri Gagarin (1961) la bilancia pendeva nettamente dalla parte sovietica e la corsa alla conquista della Luna fu vissuta come una sfida decisiva, soprattutto da parte statunitense. Ma i primi risultati furono ancora dei russi: sovietica fu la prima sonda (Lunik 2) ad arrivare sul nostro satellite e a schiantarvisi sopra ancora prima dell’impresa di Gagarin (1959); e meno di un mese dopo la Lunik 3 offrì alla comunità scientifica internazionale l’occasione di dare uno sguardo alla faccia nascosta.

Ma la sfida per portare l’uomo sulla Luna, lanciata dal presidente John Fitzgerald Kennedy, venne alla lunga stravinta dagli Stati Uniti grazie ai viaggi preparatori delle sonde automatiche Surveyor e alle navicelle e agli astronauti dei programmi Mercury, Gemini e Apollo. Dopo anni di alterni successi, il 21 luglio 1969 Neil Armstrong e Edwin “Buzz” Aldrin posarono il primo piede sul suolo lunare nel Mare della Tranquillità mentre Michael Collins completava l’equipaggio dell’Apollo 11 attendendo in orbita il ritorno dei due astronauti allunati.

Da quel momento altri dieci uomini camminarono sul nostro satellite, dall’Apollo 12 all’Apollo 17 soltanto l’Apollo 13 fallì il suo obiettivo per la rottura di un serbatoio di ossigeno e i tre astronauti dell’equipaggio furono costretti a un avventuroso viaggio di ritorno dopo aver transitato dalla faccia nascosta del nostro satellite.

L’ultima volta dell’uomo sulla Luna, almeno per il momento, è datata dicembre 1972 con la missione dell’Apollo 17. Tale equipaggio, così come quelli dell’Apollo 15 e 16, era fornito addirittura di una “rover” lunare, un veicolo per spostarsi più agevolmente sull’accidentata superficie del nostro satellite e permettere esplorazioni a più lungo raggio dal punto di atterraggio. Ma anche alcune missioni automatiche russe fecero ritorno dal nostro satellite con modesti carichi di rocce lunari; il programma spaziale sovietico era infatti continuato e, seppur sconfitti nella corsa alla Luna, le sonde Lunik 16, Lunik 20 e Lunik 24 non fallirono la loro missione e all’inizio degli anni ’70 riportarono a casa circa 200 grammi di materiale. Anche i russi costruirono dei mezzi capaci di muoversi da soli sull’accidentato suolo lunare, i Lunakhod 1 e 2 che viaggiarono a bordo delle sonde Lunik 17 e Lunik 21 funzionando per alcuni mesi nei pressi dei luoghi di atterraggio delle rispettive navicelle.

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