Luna, fedele compagna
La Terra ha un solo satellite naturale, la Luna. Grande circa ¼ della Terra, la Luna è in realtà di dimensioni rispettabili se paragonata al nostro pianeta. Con l’eccezione di Caronte (la luna di Plutone), nessun altro satellite del Sistema Solare può vantare un rapporto di 1 a 4 con le dimensioni del pianeta attorno al quale completa la sua orbita, al punto che alcuni astronomi parlano di sistema Terra-Luna o di pianeta doppio. La densità lunare è però molto inferiore a quella della Terra (poco più della metà) e, del resto, la massa è pari solo a 1/81 di quella del nostro pianeta. La Luna non riesce così a trattenere un’atmosfera e anche dal punto di vista geologico appare un corpo ormai morto. Senza atmosfera non vi è possibilità di trasporto di calore da un emisfero all’altro, con il risultato che la temperatura sulla Luna varia drasticamente dai 100° dell’emisfero al Sole ai –170° di quello all’ombra.
Con il tempo il moto della Luna si è sincronizzato con quello della Terra e oggi la Luna ci rivolge sempre la stessa faccia. Ciò avviene perché la Luna gira intorno al nostro pianeta nello stesso tempo (27,32 giorni) in cui ruota introno al suo asse. L’orbita della Luna è però inclinata di circa 5° rispetto all’orbita della Terra e ha un’eccentricità rispettabile, cioè non è di forma perfettamente circolare. Ciò fa sì che la rotazione della Luna intorno alla Terra, cioè il suo movimento di rivoluzione, avvenga a velocità variabile, più veloce nei pressi del perigeo (punto più vicino alla Terra, a circa 356.000 Km di distanza) e più lenta all’apogeo (punto più lontano, a 406.700 Km). La stessa cosa, per altro, accade alla Terra nel suo moto annuo intorno al Sole. Ma per la Luna questa differenza di velocità fa sì che la rotazione intorno al suo asse sia spesso o un po’ in ritardo o un po’ in anticipo sul moto di rivoluzione e pertanto dalla Terra si rendono visibili alternativamente due lembi della superficie lunare che a rigore non si dovrebbero vedere. Questo fenomeno (librazione lunare), assieme ad altri minori, fa sì che dalla Terra si riesca a vedere un po’ di più della metà della Luna, circa il 59%.