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La "clinica" dei capolavori

La "clinica" dei capolavori

Situato nel complesso della Reggia di Venaria Reale, alla periferia nord di Torino, il Centro di Conservazione e Restauro «La Venaria Reale» è il terzo polo di eccellenza a livello nazionale ed è tra i più estesi al mondo. La passione e lo studio dell’arte si fondono qui con le più avanzate conoscenze scientifiche e tecnologiche

CCR ingresso Abbiamo tutti letto e udito molto a proposito della Reggia di Venaria, la cui riapertura al pubblico, attesa per oltre dieci anni, è stata uno degli eventi clou del 2007: la più grande operazione europea di recupero e valorizzazione di un bene culturale. Solo in pochi però sanno che, nella stessa sede, è attivo dal 2005 il Centro di Conservazione e Restauro (CCR) «La Venaria Reale», terzo polo di eccellenza italiano dopo l’Istituto centrale per il Restauro (ICR) di Roma e l’Opificio delle Pietre Dure (OPD) di Firenze.

Situato nel grandioso complesso della Reggia, nell’immediata periferia nord di Torino, il Centro Conservazione e Restauro è stato istituito come Fondazione per iniziativa congiunta di Ministero per i Beni e le attività culturali, Regione Piemonte, Università di Torino, Fondazione per l’arte della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. A questi cinque fondatori si sono aggiunti successivamente il Politecnico, la Provincia e il Comune di Torino e il Comune di Venaria Reale. «La Fondazione CCR», spiega il presidente Carlo Callieri, «è nata come strumento al servizio dello sviluppo locale, regionale e nazionale. È convinzione della Fondazione che arte e cultura siano una costituente fondamentale dell’identità italiana, piemontese, torinese, e base essenziale per lo sviluppo, anche economico, del territorio».

La direzione scientifica del Centro è affidata a Carla Enrica Spantigati, soprintendente per il patrimionio storico artistico del Piemonte: «Mio particolare impegno», spiega, «è indirizzare l’attività avendo cura che sia costantemente perseguita l’integrazione tra le diverse professionalità, da quella dei restauratori a quella degli storici dell’arte, dai professionisti scientifici a coloro che si occupano della documentazione». La vera innovazione del Centro rispetto al panorama nazionale degli Istituti di Restauro, prosegue, è «il settore della conservazione relativa agli arredi e alle arti decorative, che in futuro si aprirà anche a carta, ceramiche e metalli. Tale prerogativa è anche dettata dalla peculiarità del territorio piemontese, caratterizzato dal sistema delle residenze sabaude, i cui arredi riflettono la grande stagione dell’ebanisteria e della “minuseria” piemontese, a cui il Centro guarda con particolare attenzione».

La forma giuridica di Fondazione garantisce al CCR una gestione manageriale, elastica e dinamica, atta a proporsi quale riferimento di primaria importanza nel campo del restauro a livello nazionale e internazionale. A ottobre 2006 il Centro ha anche ottenuto la certificazione ISO 9001:2000 del sistema europeo di gestione qualità.

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