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Notizia del 16/01/2008

Una mano "intelligente"

E' artificiale ma viene guidata dal pensiero

Chi a volte pensa che due mani non bastano, oggi può sperare di poter avere presto a disposizione una mano robotica controllata dal pensiero. E' snodata e flessibile proprio come una mano umana ed è controllata dai segnali elettrici emessi dal cervello rilevati con l'elettroencefalogramma e trasmessi alla macchina per mezzo di un'interfaccia che li traduce in azioni.

La notizia arriva dal convegno, svoltosi a Roma in dicembre, per la presentazione del Progetto europeo Neuromath. Lo spirito di NeuroMath è quello di una integrazione multidisciplinare nell’ambito delle neuroscienze, tesa allo sviluppo di tecniche di rilevamento e analisi dei segnali cerebrali che consentano di individuare sia le relazioni che intercorrono tra l’attività cerebrale ed i siti anatomici dove essa viene generata, sia i meccanismi con cui si stabiliscono i flussi di informazione tra zone diverse del cervello che vengono attivate durante l’espletamento di svariate funzioni del cervello stesso.

La mano robotica e’ stata realizzata dalla Scuola Superiore S. Anna di Pisa (Prof.ssa Maria Chiara Carrozza) e il suo controllo mediante segnali cerebrali è stato realizzato dal gruppo di neurofisiopatologia della Fondazione Santa Lucia guidato dalla prof. Maria Grazia Marciani (direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università “Tor Vergata” di Roma) e dalla dott.ssa Donatella Mattia (Fondazione Santa Lucia).

"E' uno studio all'avanguardia che conferma il ruolo leader dell'Italia in questo settore a livello internazionale", ha affermato il premio Nobel Rita Levi Montalcini.

"La mano è nata per essere utilizzata come protesi", ha dichiarato il responsabile del progetto, il prof. Fabio Babiloni de La Sapienza. Ora si sta lavorando per rendere il dispositivo sempre più leggero e "invisibile": nell'arco di cinque anni i ricercatori contano di eliminare ogni filo e stabilire collegamenti wireless fra cervello e macchina, ed entro dieci la cuffia che rileva i segnali elettrici del cervello potrà essere sostituita da minuscoli elettrodi nascosti fra i capelli. In un futuro più lontano le stesse tecnologie potrebbero entrare in ogni casa, per comandare dispositivi esterni (quali mouse del computer, tastiere virtuali, carrozzine a motore) senza l’impiego esplicito dei muscoli ma sfruttando i segnali cerebrali generati dall’utente. Un aiuto preziosissimo per persone portatrici di una condizione di diversa abilità dovuta a gravi disordini del movimento.

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