Dossier

La ricerca sulle staminali: risultati, prospettive, prerequisiti - Parte II

Prospettive

L’utilizzo di cellule staminali per la generazione di cellule beta che producono insulina è di grande interesse, ma resta un’illusione piuttosto che un fatto fin tanto che non siamo in grado di produrre cellule completamente funzionali in modo efficiente e riproducibile in vivo o in vitro.

Ad oggi le cellule beta non sono ancora state ottenute da cellule staminali o precursori cellulari. La ricerca attuale sulle cellule staminali, in particolare gli sviluppi recenti in merito al differenziamento in vitro delle cellule staminali è incoraggiante, ma la prospettiva di un differenziamento totale in vitro o in vivo di cellule beta è ancora parte del futuro.

Data la stretta interazione delle cellule pancreatiche endocrine e la fine regolazione della secrezione ormonale in risposta al livello di zucchero nel sangue, una domanda importante è se la generazione di cellule beta che producono insulina sia di per sé sufficiente per assicurare l’omeostasi del glucosio, o se sia necessario ricreare l’intera isola pancreatica con tutte le cellule endocrine integrate fra di loro.

Un aspetto ugualmente importante per la prospettiva della cura del diabete mediante terapia cellulare di sostituzione è il rigetto immunologico. Come per ogni altro tipo di trapianto, sia nel diabete 1 che nel diabete 2 si riscontra alloimmunità, cioè rigetto immunologico di cellule o organi estranei. Inoltre, la causa primaria del diabete di tipo 1 è l’autoimmunità: il sistema immunitario dell’organismo distrugge le proprie cellule beta del pancreas. Questo significa che anche le cellule beta derivate dai precursori cellulari o dalle cellule staminali del paziente sono suscettibili di attacco o distruzione dopo l’impianto. Quindi, il successo delle terapie basate sul semplice trasferimento cellulare dipenderà dallo sviluppo di farmaci immunosoppressivi migliori.

- Nella terapia basata sul trapianto di cellule staminali per il diabete non è chiaro se le cellule beta da sole siano sufficienti o se sia necessario l’impianto di isole complete e funzionali.

- Anche se il trapianto autologo divenisse una realtà, il problema di come proteggere le nuove cellule beta dalla distruzione autoimmunitaria deve essere risolto.

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