Dossier

La ricerca sulle staminali: risultati, prospettive, prerequisiti - Parte II

Conclusioni

Cellule staminali del cuore Gli studi sperimentali indicano che i precursori endoteliali circolanti risiedono in corrispondenza di lesioni e contribuiscono alla neoangiogenesi, facilitando l’apporto di sangue nei tessuti e la riparazione cellulare. In accordo con queste osservazioni, l’Introduzione di precursori cellulari da fonti diverse (per esempio sangue periferico, midollo osseo, cellule associate ai vasi, tessuto adiposo, tessuto cardiaco,…) hanno dimostrato di migliorare il recupero dopo l’ischemia (mancanza di ossigenazione in un tessuto).

Basandosi su queste scoperte, nel 2001 sono stati iniziati dei trial clinici in fase I per verificare se la terapia cellulare può esercitare un effetto benefico nei pazienti con infarto acuto del miocardio o malattie dei vasi periferici (4). Questi studi pilota iniziali indicano che l’infusione (basandosi su tecnologie che usano cateteri) o l’iniezione di cellule progenitrici derivate dal midollo osseo o precursori circolanti, migliorano l’apporto di sangue al cuore o alle gambe in pazienti affetti da ischemia.

Il risultato è un miglioramento della funzione cardiaca o la possibilità di fare lunghe passeggiate senza la sensazione del dolore. Nel contempo, questi studi clinici iniziali sono stati confermati da trial randomizzati su larga scala e in doppio cieco, consolidando la scoperta che la terapia cellulare ha un effetto benefico per l’apporto di sangue al cuore.

Mentre un aumento nella formazione di nuovi vasi sanguigni è un trattamento importante per pazienti con ischemia acuta o cronica, un aumento nella formazione di vasi sanguigni nei tumori, da parte di cellule precursori circolanti potrebbe essere dannoso. E’ interessante notare che gli studi nei topi in cui le cellule staminali ed emopoietiche non possono essere mobilizzate, hanno rivelato una riduzione della crescita tumorale, a supporto dell’ipotesi che i precursori circolanti facilitano la formazione dei vasi sanguigni nei tumori e quindi la crescita tumorale. Nonostante il contributo dei precursori cellulari al tumore sia variabile, il blocco del reclutamento o della mobilizzazione potrebbe rappresentare un nuovo approccio terapeutico per il trattamento dei tumori.

- L’infusione delle cellule derivate dal midollo osseo o dei precursori circolanti migliora la formazione di nuovi vasi sanguigni e l’apporto di sangue ai tessuti ischemici in studi sperimentali e nei trial clinici di fase II e III.

- Il contributo dei precursori endoteliali nella formazione dei vasi sanguigni dipende dal tipo di tumore. La misura dei precursori endoteliali circolanti potrebbe essere utile per monitorare la risposta alla terapia anti-tumorale.

1. Urbich, C. and Dimmeler, S. (2004) Endothelial progenitor cells: characterization and role in vascular biology. Circ Res, 95, 343-353.

2. Dimmeler, S. and Zeiher, A.M. (2004) Vascular repair by circulating endothelial progenitor cells: the missing link in atherosclerosis? J Mol Med, 82, 671-677. 3. Ingram, D.A., Caplice, N.M. and Yoder, M.C. (2005) Unresolved questions, changing defi nitions, and novel paradigms for defi ning endothelial progenitor cells. Blood, 106, 1525-1531. 4. Dimmeler, S., Zeiher, A.M. and Schneider, M.D. (2005) Unchain my heart: the scientifi c foundations of cardiac repair. J Clin Invest, 115, 572-583.

5. Schneider, M., Tjwa, M. and Carmeliet, P. (2005) A surrogate marker to monitor angiogenesis at last. Cancer Cell, 7, 3-4.

Suggerimenti