Dossier

La ricerca sulle staminali: risultati, prospettive, prerequisiti - Parte II

Prospettive

Lo sviluppo naturale della ricerca sulle cellule staminali dei cheratinociti potrebbe essere: (i) il loro impiego nelle procedure di terapia cellulare per la rigenerazione di altri epiteli stratificati, per esempio la bocca, la vescica, la vagina e il retto; (ii) lo sviluppo di metodi per riparare difetti genetici nelle cellule prima di reintrodurle nel paziente (le cosiddette terapie geniche ex vivo), per esempio per il trattamento di malattie genetiche degli epiteli, come l’epidermolisi bullosa (EB).

Le EB sono un gruppo di malattie ereditarie molto gravi, caratterizzate da pelle fragile anche negli strati profondi. Generalmente si riconoscono tre tipi principali di EB, a seconda del livello di mancanza di integrità dei tessuti. L’analisi genetica ha portato all’identificazione di mutazioni in almeno 10 diversi geni espressi nella membrana basale, che spiegano ampiamente lo spettro di gravità osservato nelle EB.

Le forme ereditarie di EB colpiscono circa 30000 persone in Europa e circa 400000-500000 persone nel mondo. La gravità della manifestazione clinica dipende dal tipo di EB e può implicare la formazione continua di vesciche in seguito a traumi minori o a cambiamenti di temperatura, perdita di unghie, alopecia (perdita di capelli), protuberanze bianche sulla pelle, bolle intorno alla bocca e alla gola, lesioni all’esofago e problemi respiratori. La mortalità raggiunge l’87% nel primo anno di vita per i bambini con una forma letale di EB giovanile.

Non ci sono cure per l’EB al momento e sono in corso trial clinici di fase I e II per la terapia genica ex vivo dell’EB giovanile. L’obiettivo è validare le procedure ex vivo per la correzione genica delle cellule staminali dell’epidermide in clinica e analizzare punti critici come: (i) la sicurezza generale del trattamento, (ii) la sopravvivenza a lungo termine delle cellule modificate geneticamente, (iii) la risposta immunitaria contro il (nuovo) gene riparato, (iv) la persistenza dell’espressione del nuovo gene. L’applicazione dei protocolli di terapia genica ai cheratinociti del limbus nell’occhio ha portato alla correzione di anomalie genetiche che colpiscono la superficie della cornea, come le distrofie della cornea (malattie dello sviluppo).

- Le cellule staminali cheratinocitiche potrebbero essere usate per riparare o rigenerare altri epiteli pluristratificati.

- L’approccio combinato della terapia genica e delle cellule staminali offre grandi promesse per il trattamento di almeno una delle malattie gravi che colpiscono gli stati profondi della pelle nei bambini

- Nel futuro, lo sviluppo di tecniche per modificare geneticamente le cellule staminali dei cheratinociti potrebbe aprire nuove Prospettive in altri settori della medicina rigenerativa.

Suggerimenti