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Gli insetti sulla scena del crimine: a Torino indagini alla Kay Scarpetta

Gli insetti sulla scena del crimine: a Torino indagini alla Kay Scarpetta

Il Forensic Entomology Lab (F.E.Lab) dell’ASL 1 di Torino, il primo laboratorio italiano di entomologia forense legato al Servizio Sanitario Nazionale, vanta collaborazioni con diversi centri di ricerca nazionali e reparti specializzati delle Forze dell’Ordine. Alla sua guida Paola Magni, tra i pochi laureati italiani in Scienze Naturali con specializzazione in entomologia forense.

mosca primo piano «Il DNA del sangue succhiato da una zanzara ritrovata in un’automobile rubata ha permesso alla polizia di mettere le mani su un sospetto che sarebbe responsabile del furto dell’auto». La storia, degna di un serial tv americano, arriva dalla Finlandia e risale al 23 dicembre 2008. È solo uno dei tanti esempi possibili, l’ultimo in ordine di tempo, di applicazione dell’entomologia forense, «ramo della zoologia che si dedica allo studio degli insetti e degli altri artropodi, dal cui esame è possibile ricavare elementi decisivi per la persecuzione di un reato».

«Per molti anni», spiega l’esperta Paola Magni, «gli insetti che popolavano la superficie e gli orifizi dei cadaveri sono stati considerati solo una presenza poco gradevole nei sopralluoghi di medici legali e Forze dell'Ordine. Ma, come ci hanno insegnato gli intriganti romanzi di Patricia Cornwell, creatrice del famoso personaggio Kay Scarpetta, gli insetti sono custodi silenziosi di informazioni su fatti a volte inspiegabili. Purtroppo, mentre le branche tradizionali delle scienze criminalistiche (es. biologia, balistica, chimica...) hanno avuto nel tempo una crescita esponenziale, affinando tecniche e metodologie, lo studio degli insetti associati alla scena criminis è stato per molto tempo sottovalutato o addirittura ignorato, soprattutto nel nostro Paese».

Paola Magni è responsabile del Forensic Entomology Lab (F.E.Lab), il primo laboratorio italiano di entomologia forense legato al Servizio Sanitario Nazionale, con sede presso il Civico Obitorio di Torino, gestito dalla Struttura complessa di Medicina Legale ASL TO1 Est, sotto la guida del dottor Moreno Bertoni; vanta collaborazioni prestigiose con diversi centri di ricerca nazionali e con vari reparti specializzati delle Forze dell’Ordine.

L’entomologia forense, la cui nascita ufficiale risale al 1894 con la pubblicazione del trattato «La faune de cadavres. Application de l'entomologie à la médicine légale» di Jean Pierre Mégnin, affonda le sue radici nell’entomologia classica, cioè nello studio della biologia, della morfologia e del comportamento degli insetti, ma l’applicazione in campo criminalistico si basa sul fatto che questi piccoli animali, presenti praticamente in tutti gli ambienti, per le loro abitudini ecologiche ed etologiche, entrano facilmente in contatto con l’uomo e i suoi prodotti, e la loro attività e il loro sviluppo si modificano in risposta all’ambiente di vita e alle sue variazioni.

scarafaggio su forchetta «I luoghi in cui può essere consumato un reato sono molteplici e in ciascuno di essi, di norma, ci sono insetti», spiega Magni. «Si sono così sviluppate branche dell’entomologia forense legate alla presenza di questi animali come parassiti e infestanti dell’ambiente di vita dell’uomo (entomologia urbana), all’erroneo o inadatto stoccaggio dei beni conservati, in particolare alimentari (entomologia dei prodotti immagazzinati), e all’attività distruttiva degli insetti su carcasse e cadaveri (entomologia medico-legale). A queste tre branche se ne aggiunge oggi una nuova, l’entomologia forense veterinaria, che si occupa degli insetti presenti su carcasse di animali uccisi in atti criminali come bracconaggio e maltrattamenti». Molto spesso questi indirizzi di studio si compenetrano e l’analisi globale della presenza (mai casuale) degli insetti in un ambiente particolare, come la scena di un crimine, permette di ottenere informazioni importanti; l’entomologia è dunque un prezioso strumento di indagine nelle mani degli inquirenti.

Il Laboratorio di entomologia forense offre un servizio pubblico fondamentale per la completezza dei riscontri diagnostici relativi ai soggetti rinvenuti cadavere nelle città di Torino. Il F.E.Lab offre, inoltre, consulenze tecniche ed esami tossicologici e di biologia molecolare in collaborazione con laboratori di riferimento, e si occupa anche del campionamento della microfauna (insetti e altri animali) rinvenuta in sede di sopralluogo medico-legale e di autopsia; segue, inoltre, il campionamento degli insetti che infestano soggetti vivi (miasi) e degli insetti presenti su materiale in disfacimento (merci, carcasse, etc.). Particolarmente intensa anche l’attività didattica rivolta agli operatori del settore forense. «Solo l’armonica gestione della scena criminis», spiega Magni, «il corretto lavoro di selezione e raccolta delle evidence durante la fase ispettiva, l’uniformazione delle procedure, il continuo aggiornamento delle metodologie e delle strumentazioni, l’accurata stima delle concrete necessità investigative e l’incremento del grado di “interoperabilità” tra le figure professionali tradizionali e quelle “nuove” si possono tradurre in un insieme di strumenti atti a contribuire in modo decisivo alla risoluzione del caso».

«La tradizione entomologica piemontese ha una lunga storia», ricorda Cristina Giacoma, etologa, docente di Zoologia all’Università di Torino. «Risale al Settecento e a Carlo Allioni, allora direttore del Museo Universitario di Storia Naturale. Nel corso dell’Ottocento ebbero particolare sviluppo gli studi di entomologia agraria. Essenziale e decisivo in questo campo fu l’apporto di docenti e ricercatori dell’Istituto di Zoologia dell’Università come Franco Andrea Bonelli, Giuseppe Gené, Filippo De Filippi, Michele Lessona, Lorenzo Camerano, e di docenti della Facoltà di Agraria e membri delle Accademie di Agricoltura e di Entomologia. Sempre nel campo delle ricerche applicate al mondo agricolo fornì preziosi suggerimenti Athos Goidanich (1905-1987), personalità di spicco dell’entomologia torinese del dopoguerra, tra i quattro soci fondatori dell’Accademia nazionale italiana di entomologia nel 1950 (di cui fu presidente dal 1969 al 1978). La Facoltà di Scienze Naturali a Torino è oggi degna erede di tanto impegno», ha concluso Giacoma, «tanto da attirare studenti da altre Regioni italiane e specializzandi in varie discipline».

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