Asparago
Appartiene alla famiglia delle Liliacee, in cui ci sono anche aglio, cipolla, il mughetto e l’elegante giglio.
La sua origine è delle zone che delimitano il bacino mediterraneo, con estensioni verso le regioni dell’Asia e dell’Europa centrale. Cresce bene allo stato spontaneo nei terreni a tendenza sabbiosa, spesso vicini a mare o fiumi.
La tecnica per coltivarlo era già conosciuta dagli antichi greci e romani e si è mantenuta pressoché simile fino ai nostri giorni.
L’asparago possiede dei rizomi (fusti modificati per vivere sottoterra), in grado di emettere, a primavera, parecchi polloni, cioè giovani fusti. La loro consistenza è carnosa, ma crescendo - raggiungono facilmente la lunghezza di 1 metro e più – diventano legnosi.
La punta di ogni pollone, detta turione, è un giovane germoglio ed è la parte che viene consumata come verdura.
La specie selvatica dell’asparago –
L’asparago è ricco in vitamina B, C ed A, ma è molto poco nutriente, perché scarso in glucidi e proteine, mentre i lipidi sono assenti.
Contiene anche l’asparagina, un mono- ammide dell’acido aspartico, responsabile del caratteristico profumo che si sprigiona durante la cottura. Questa sostanza, ricavata per la prima volta dagli asparagi, è presente anche in altre specie, ad esempio nei germogli dei lupini e delle vecce.