Dossier

I frutti della terra

Cece

piante di cece I ceci, Cicer arietinum, appartengono alla grande famiglia delle leguminose, caratterizzate dall'avere fiori sorprendentemente belli, foglie formate da foglioline e frutti "i legumi o baccelli" che si aprono in senso longitudinale secondo due linee. All'interno i semi, con cotiledoni molto sviluppati in quanto ricchi di amido e sostanze di riserva, che vengono utilizzati per l'alimentazione umana: piselli, fave, lupini, lenticchie, fagioli, soia, arachidi.

La pianta del cece proviene dall'Oriente ed è coltivata da tempo immemore in tutti i paesi del bacino mediterraneo.

I ceci non si consumano freschi, vengono infatti essiccare e poi messi in ammollo prima dell'utilizzo o ridotti in farina. Il tenore di carboidrati è molto elevato, come per quasi tutti i legumi, circa 55%. Le proteine ammontano mediamente ad un 20%, caratteristica per cui si possono considerare dei veri succedanei della carne. Il contenuto in grassi del 4% contribuisce a rendere i ceci un alimento altamente energetico.

L'importanza delle leguminose, oltre che per l'alimentazione umana e del bestiame, risiede anche nella caratteristica che hanno di arricchire il terreno con composti dell’azoto, sottratto dalle altre colture durante il loro sviluppo. All'interno di tubercoli presenti sulle radici, vivono infatti dei batteri del genere Rhizobium che sono in grado di fissare l'azoto presente nell'atmosfera e cedere i composti azotati elaborati al terreno e alla pianta con cui vivono in simbiosi.

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