Orzo
L’orzo è un cereale precoce, che resiste ai freddi invernali e completa il suo sviluppo prima degli eccessivi caldi estivi. Il che lo rende adattabile a climi e a tipi di terreno diversi.
Sopporta comunque bene temperature elevate, anche fino a 38°C, a patto che l’umidità dell’aria non sia eccessiva. Tollera le basse temperature, caratteristica che ne rende possibile la coltivazione sia alle alte latitudini che in montagna.
Cresce bene nei terreni dove l’umidità è scarsa ed è resistente ai terreni salini.
Grazie a queste caratteristiche, l’orzo si trova in coltivazione in Europa, in Russia, in Canada e negli Stati Uniti, in nord Africa e nei Paesi del Medio e dell’Estremo Oriente.
Gli studiosi fanno risalire l’origine dei diversi tipi di orzo parte in Medio Oriente, parte nella zona del Tibet. Ancora oggi in Tibet ed in Etiopia se ne trovano specie spontanee.
La conoscenza dell’orzo coltivato –
Il suo uso era così comune che fu tra i cereali più utilizzati per la panificazione fino al XV° secolo.
I semi o cariossidi che formano la spiga di orzo sono ordinati secondo file. Le file possono essere due (nell’orzo distico), quattro (in quello tetrastico) o sei (nel tipo esastico).
Le cariossidi sono avvolte da due protezioni membranacee, le glumette, di cui quella inferiore può terminare con una parte sottile e allungata, la resta. Le spighe con le reste si dicono aristate, quelle che ne sono prive mutiche.
Il contenuto di amido e zuccheri del seme è molto elevato e raggiunge il 60 - 65% sul peso secco. Le proteine grezze costituiscono circa il 10%, mentre la fibra, i grassi e le ceneri sono in piccole quantità.
Per l’uso alimentare umano, l’orzo viene ripulito, con un’operazione di mondatura, dalle glumette. Se si toglie il pericarpo, la zona più esterna del seme, fino ad arrotondarne la forma, si ottiene l’orzo perlato, di cottura molto più veloce rispetto all’orzo solo mondato.
La farina di orzo si usa ancora per la panificazione, ma in miscela con farine di altri cereali. Il pane di solo orzo infatti è difficile da fare sia perché manca il glutine sia perché l’impasto tende ad annerire.
Dopo tostatura, l’orzo viene macinato a polvere e utilizzato come surrogato o sostitutivo del caffè.
L’orzo è anche usato come mangime per il bestiame, con un valore nutrizionale poco inferiore al mais.
L’industria della trasformazione utilizza grandi quantitativi di orzo per la produzione del malto (orzo germogliato) con cui, per fermentazione, si produce la birra e, per successiva distillazione, bevande superalcoliche, come il whisky.