Dossier

I frutti della terra

Spinacio

spinaci Arriva dalla lontana Persia, da dove è stato introdotto in Europa circa mille anni or sono. Solo molti secoli dopo, verso il 1700, divenne una pianta alimentare molto conosciuta e la sua coltivazione fu esportata anche negli Stati Uniti.

Se lasciata sviluppare, la pianta di spinacio raggiunge 80 cm di altezza. Le foglie, di colore verde scuro, sono riunite in rosette ed hanno un picciolo robusto, cavo all’interno, spesso con sfumature rossastre.

La lamina fogliare è carnosa e di aspetto bolloso. La forma delle foglie cambia secondo la posizione sul fusto: le inferiori hanno forma ovoidale, le superiori ad alabarda.

Lo spinacio - Spinacea oleracea - è uno dei vegetali con il maggior contenuto di vitamine. Possiede infatti molta vitamina A e C e parecchie vitamine del gruppo B, oltre alla vitamine E e K. Contiene inoltre notevoli quantità di sali di ferro e di rame.

Per sfruttarle appieno bisognerebbe consumarli allo stato fresco, perché con la bollitura in acqua le vitamine si denaturano ed i sali si disperdono.

Il consumo di questo vegetale è sconsigliato alle persone che soffrono di calcoli e di disturbi renali perché è particolarmente ricco in acido ossalico, presente sotto forma di microscopici cristalli di ossalato di calcio. Lo stesso acido è contenuto, sotto forma di ossalato di potassio, in elevate quantità nelle piante di Oxalis acetosella e di Rumex acetosa, le cui foglie e steli, se masticati, hanno un caratteristico sapore acidulo e “pungente”.

Suggerimenti