Dossier

I frutti della terra

Mela

Il melo è l’albero tipico dei paesi temperati, con una buona tolleranza per le basse temperature, tanto che si spinge a nord fino al 66° grado di latitudine.

mele golden I frutti del melo - Malus communis - sono conosciuti da tempi antichissimi, risalenti al neolitico. Ritrovamenti archeologici di villaggi su palafitte riferiti a quell’era comprendono infatti pezzetti di mela, probabilmente fatti essiccare per la stagione fredda.

L’impero romano contribuì notevolmente ad estendere la conoscenza di questo albero fruttifero al nord Europa, dove ebbe ampia diffusione, grazie alla particolare resistenza al freddo.

Dall’Europa il melo partì con i primi coloni inglesi che nel XVII secolo attraversarono l’Atlantico alla volta dell’America, dove si trovavano solo specie semiselvatiche e poco produttive.

Oggi esistono più di seimila cultivar di mele, sparse in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati uniti, dal Sudafrica alla Germania.

Le mele non sono dei veri frutti, ma dei falsi frutti. La polpa sugosa deriva infatti dalla crescita abnorme delle cellule del ricettacolo del fiore. Il vero frutto, dovuto all’ingrossamento dell’ovario, è invece quello che comunemente si chiama torsolo, immangiabile, che contiene i semi scuri e lucenti.

Le mele sono ricche in zuccheri, di vitamina C e vitamine del gruppo B.

Il colore della buccia delle mele è molto vario: dal verde intenso al verde chiaro, dal giallo al rosso fuoco, dal rosso scuro al marrone ruggine. La lucentezza che acquistano i frutti se sfregati è dovuto alla presenza di uno strato di pruina, una sostanza impermeabile che ha le stesse caratteristiche della cera e che fa scivolare via le gocce d’acqua. I puntini marroni, lievemente rilevati, che si vedono sulla buccia di parecchie varietà di mele sono invece piccolissime lenticelle, ovvero aperture microscopiche che permettono gli scambi gassosi tra l’interno e l’esterno del frutto.

La maturazione delle mele avviene per diversi mesi all’anno, tanto che si distinguono varietà estive, autunnali ed invernali.

La loro lunga conservabilità a basse temperature è nota dai tempi antichi ed è dovuta alla consistenza della buccia, che non lascia evaporare l’acqua contenuta nella polpa (circa l’85%).

I sistemi attuali di conservazione delle mele prevedono l’uso di celle frigorifere al cui interno si crea un’atmosfera ricca di anidride carbonica, che serve per mantenere più a lungo le caratteristiche organolettiche dei frutti.

Le mele, oltre che per il consumo fresco, vengono utilizzate anche per la produzione di frutta essiccata, di marmellate e gelatine, di sidro, una bevanda alcolica ottenuta per fermentazione dei frutti, e di distillati come il calvados.

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