Dossier

Scienza, paranormale e pseudoscienza

Non si può misurare tutto

Un altro luogo comune che viene portato a difesa delle discipline pseudoscientifiche è il fatto che “non si può misurare tutto”. Questo discorso viene proposto anche per spiegare come mai i fenomeni paranormali sfuggano (o più precisamente scompaiano) non appena si attua nei loro confronti un controllo o una verifica sperimentale (vedi “Il campo scettico e la legge del paranormale”). La colpa del bizzarro comportamento dei fenomeni paranormali sarebbe quindi dovuta alla non misurabilità di gran parte del mondo che ci circonda.

Che dire? Se è certamente vero che non si può misurare tutto, è altrettanto vero che le pseudoscienze, per i fenomeni che promettono e per come vengono descritte e propagandate, ricadono appieno nel campo delle cose misurabili. Anzi, se qualcosa di quello che prevedono si verificasse realmente, sarebbe quanto di più facile da misurare.

Per esempio, se i guaritori a mani nude fossero veramente in grado di smaterializzare della materia da un punto e rimaterializzarla in un altro punto come affermano, oppure se i maghi televisivi fossero realmente in grado di predire i numeri del Lotto come assicurano, allora... che cosa ci sarebbe di così difficile nell’eseguire una misura, un controllo? Se però, nell’atto di misurare tali capacità si notasse sulla mano del guaritore il trucco dei guaritori filippini, oppure si notasse che i numeri previsti dai maghi escono con probabilità identiche di quelli tirati a caso, cosa si dovrebbe concludere? Che queste due discipline sono talmente sottili da non essere misurabili? Tutt’altro: si pongono, per come sono formulate, proprio nel campo del misurabile. Proprio per questo ha senso renderle oggetto di indagine.

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