Dossier

Scienza, paranormale e pseudoscienza

L’onere della prova spetta a chi fa le affermazioni

Nella scienza (e anche nel vivere civile) spetta a chi fa le affermazioni provare quello che dice. Nelle pseudoscienze invece capita che si accetti una teoria non dimostrata finché qualcuno non riesce a provare che è falsa. (Anzi la si accetta anche dopo che qualcuno è riuscito a dimostrarla falsa, come nel caso delle cosiddette foto Kirlian usate come dimostrazione dell’aura o del fluido emanato dai pranoterapeuti).

Ecco come potrebbe andare la discussione fra il signor K, inventore che inverte l’onere della prova, cioè il dovere di portare le prove di quello che dice, e il signor S, che lo riceve nel suo ufficio per valutare l’acquisto dell’invenzione.

Signor K: “Caro signor S, ho finalmente terminato la mia invenzione: il motore che funziona con le rape al posto della benzina adesso esiste! Può fare diecimila chilometri con una sola rapa e l'inquinamento è zero.”

Signor S: “È fantastico! Risolverebbe qualsiasi problema di trasporto! Posso vederlo?”

Signor K: “Sapevo che me lo avrebbe chiesto e infatti, qui fuori, proprio qui fuori dal suo ufficio, nella sala d’attesa…”

Signor S: “C’è un prototipo del motore!”

Signor K: “No, che c’entra? Ci sono dieci testimoni che gentilmente mi hanno accompagnato.”

Signor S: “Dieci testimoni? Non capisco…”

I testimoni entrano uno dopo l’altro e giurano d’aver visto un’automobile andare con il motore a rape inventato dal signor K. Il signor S, però, prima di acquistare il brevetto insiste per vedere con alcuni esperti la favolosa automobile su cui è montato il rivoluzionario motore.

I testimoni scuotono la testa con aria di compatimento e dicono: “Anch’io prima ero scettico, ma poi...”

Di fronte a un’ulteriore insistenza del signor S, l'inventore K perde la pazienza e, visibilmente offeso, fa notare come i suoi testimoni siano brave persone, degne di fede.

Quando il signor S gli dice che senza una prova concreta non può accettare l’affare, K, disgustato lancia la sfida: “Dimostri lei, se ne è capace, che è impossibile che un motore funzioni a rape. Se non riuscirà a dimostrarne l'impossibilità dovrà per forza ammettere che esiste.”

Facciamo un altro esempio. Immaginiamo che qualcuno (un sensitivo, un medium o un guru è lo stesso) dica che “alcune mucche sono capaci di volare” e suffraghi questa teoria con una serie di testimoni. Il guru, anziché presentare una mucca capace di volare (la prova a suo onere), sfiderà gli zoologi a dimostrare che la sua teoria è falsa, ovvero che tutte le mucche non volano. E dirà: “Finché non sarà dimostrato che tutte le mucche non sono capaci di volare io avrò il diritto di affermare che alcune volano”.

Ma come si potrebbe dimostrare che tutte le mucche non volano? Gettando centinaia e centinaia di mucche da una rupe? E poi? Andare avanti fino all’estinzione della specie? Gettata l’ultima mucca dalla rupe, il guru potrebbe sempre dire che le mucche non hanno voluto volare, pur essendone capaci, solo per fare un dispetto alle indagini sperimentali, oppure perché disturbate dal cosiddetto “campo scettico”. Questo è il meccanismo di rovesciare l’onere della prova. Questo meccanismo è una truffa intellettuale.

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