Secondo i cultori del paranormale la “fotografia kirlian” permetterebbe di vedere l'aura vitale o di dimostrare l'esistenza di misteriose bioenergie.
Le fotografie fatte con la tecnica Kirlian mostrano infatti, attorno a una foglia o una mano, suggestivi aloni colorati, corone luminose.
I pranoterapeuti, che affermano di guarire le persone con l'energia che sprigionerebbe dalle loro mani, utilizzano la fotografia Kirlian per dimostrare di avere un'aura particolarmente sviluppata o di emettere in grande quantità dei non meglio specificati “biofotoni”.
Non è raro trovare, fra occultisti, guaritori e pranoterapeuti, fotografie di questo tipo messe in bella mostra sulla parete, vicino a diplomi e riconoscimenti.
L'effetto Kirlian però non ha nulla di paranormale: dipende solo dal particolare processo fotografico con cui si ottiene. Deve il suo nome allo scopritore Semyon Davidovich Kirlian, un tecnico russo, riparatore di macchine fotografiche che nel 1939 scoprì il fenomeno.
Nel procedimento di ripresa si deve posare l'oggetto su una pellicola fotografica (o su una lastra di vetro con sotto la macchina fotografica) dove viene fatta passare una scarica elettrica: si ottengono così le suggestive immagini circondate da aloni di vari colori.
L'aura vitale, le bioenergie o il fluido dei pranoterapeuti non c'entrano nulla: gli aloni si ottengono anche fotografando un chiodo, una chiave inglese, una foglia o qualsiasi altra cosa. Le luci che si vedono sono dovute infatti ai gas presenti nell'aria che circonda l'oggetto che viene fotografato: questi vengono ionizzati dal campo elettrico durante il passaggio della corrente.