Dossier

OGM - Organismi Geneticamente Modificati

Selezione naturale, selezione artificiale, selezione "molecolare"

L'uomo da millenni cerca di "modellare" animali e piante in modo da renderli sempre più utili per il proprio sostentamento.

Il miglioramento genetico delle piante, ad esempio, risale ad oltre 10000 anni fa, quando si effettuarono i primi incroci per selezionare i "mutanti" di interesse.

In questo modo sono stati prodotti il grano, il cane e il ...pesce rosso.

Prima della nascita delle nuove biotecnologie, il miglioramento delle specie animali e vegetali veniva fatto attraverso la selezione artificiale. E' interessante notare che proprio l'analisi di queste metodiche ha permesso a Charles Darwin di formulare la teoria della selezione naturale.

Le modalità di trasformazione delle piante e degli animali avveniva in seguito ad eventi casuali, richiedendo ovviamente lunghissimi tempi per ottenere le caratteristiche desiderate.

L'avvento della genetica, che pone le sue basi alla fine dell'Ottocento con Mendel, e della biologia molecolare hanno permesso di individuare con precisione la natura chimica delle caratteristiche biologiche; quindi l'ingegneria genetica, nata negli anni Settanta, ha reso possibile il trasferimento di determinate caratteristiche da una specie all'altra.

Nella prima metà del Novecento si scoprì l'esistenza di una caratteristica peculiare delle piante, la poliploidia, e si fecero i primi esperimenti mirati di modificazione cromosomica.

Generalmente in ogni cellula sono presenti due copie del genoma, ma le piante possono essere selezionate in modo che ne siano presenti anche più di quattro copie.

Proprio grazie a questa caratteristica dal grano selvatico possono essere selezionate due varietà, quella per produrre il frumento duro (sei copie), per la pasta, e quella per il frumento tenero (quattro copie), per il pane.

Un altro esempio sono le banane, che in natura sono piccole e piene di semi, mentre acquisiscono le caratteristiche ben note solo in seguito alla modificazione del corredo cromosomico. Fino a questo punto siamo ancora nell'era pre-OGM.

Un momento sicuramente importante è stata la scoperta della struttura chimica del DNA, nel 1953. A ruota seguirono moltissime altre scoperte, una delle più importanti è stata l'osservazione che il DNA funziona ed è fatto nello stesso modo nei batteri, negli animali (uomo incluso) e nelle piante. Questo ha permesso di ipotizzare che si potesse trasferire funzioni da un organismo all'altro trasferendo frammenti di DNA, dove risiedono le informazioni per le funzioni biologiche delle cellule.

I primi ad essere modificati geneticamente furono i batteri, fino a far produrre loro sostanze utili per l'uomo, come l'insulina umana, semplicemente inserendo il gene per l'insulina umana nei batteri. Questi producono il farmaco che può poi essere purificato e tranquillamente utilizzato per la terapia del diabete.

Paradossalmente all'inizio si riusciva a modificare geneticamente molto bene sia i microrganismi che gli animali superiori, mentre risultava assolutamente impossibile farlo con le piante.

Per le prime piante transgeniche bisognò aspettare il 1983, e al giorno d'oggi la modificazione genetica delle piante è tecnicamente più semplice e controllabile di quella animale.

Infatti ora abbiamo a disposizione ortaggi che sono in grado di resistere alle gelate invernali perché possiedono un gene di un pesce artico che vive a temperature molto basse, o il riso che contiene il ferro o la vitamina A (Golden Rice), importantissimo per aiutare a sanare alcune carenze alimentari del Terzo Mondo nella cui alimentazione il riso ha un ruolo principale (la carenza di vitamina A è responsabile di gravi casi di cecità e morte prematura).

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