I geni utilizzati finora
I geni che vengono scelti per realizzare una pianta transgenica dipendono dalle caratteristiche che si vogliono fare acquisire alla pianta.
Ad esempio nel caso di una varietà di mais trasgenico, mais Bt, si voleva ottenere una pianta che non venisse attaccata dai parassiti.
Il gene Bt utilizzato deriva da un microrganismo, il Bacillus thuringiensis, da cui l'acronimo.
Questo batterio viene già utilizzato nella cosiddetta agricoltura biologica come insetticida naturale, e ne esistono di diversi tipi, attivi contro diversi tipi di patogeni.
E' stata identificata la natura molecolare di questa funzione, identificato il gene responsabile, isolato e inserito in mais e altri prodotti, come la patata, il cotone, la melanzana, che hanno in effetti acquisito la caratteristica di resistenza agli insetti.
Questo non è l'unico caso: esistono altri geni in grado di tenere lontani gli insetti, tra cui neuropeptidi tossici per essi.
Analogamente è stato possibile rendere il tabacco resistente ad attacchi fungini inserendo in esso una proteina del mais, chiamata B32.
Per quanto riguarda invece la resistenza agli erbicidi, si è scelto un gene che provoca resistenza al glifosato, una delle sostanze più utilizzate a questo scopo.
Altri conferiscono resistenze a glufosinato, sulfunilurea e il bromoxynil.
Attualmente sono in studio modificazioni genetiche antivirali, in quanto ivirus delle piante sono praticamente impossibile da debellare e non è stato finora possibile selezionare piante naturalmente resistenti.
Questo è un problema molto spinoso anche perché le infezioni virali hanno conseguenze disastrose e si diffondono con una certa rapidità.
Le linee di ricerca principali vertono sull'utilizzo di sequenze geniche che interferiscano con il genoma virale e sulla realizzazione di piante "geneticamente vaccinate".
Il pomodoro che non marcisce, chiamato Flavr Savr, contiene al suo interno una sequenza in grado di impedire la sintesi di un enzima, la poligalatturonidasi, responsabile del rammollimento durante la maturazione.
Questo permette non solo di raccogliere il prodotto in uno stadio di maturazione più completa, ma riduce anche i rischi di sviluppo di muffa durante il trasporto.