Aspetti fisio-patologici
Per quanto si riferisce agli effetti fisio-patologici del cambiamento climatico sulle piante, Agroinnova ha presentato un lavoro riguardante il pioppo. Questa pianta è stata scelta dalla comunità scientifica come modello di organismo per lo studio dello sviluppo e delle funzioni delle piante. Le prove per questo tipo di valutazione sono state condotte nelle celle fitotroniche ed in campo. Nelle celle si sono valutati gli effetti su 3 diversi genotipi di pioppo al variare dei livelli di anidride carbonica e di temperatura. I risultati delle prove confermano che elevati livelli di CO2 fanno aumentare il diametro, l’altezza, il contenuto in clorofilla e gli indici relativi all’attività fotosintetica. L’abbinamento di elevati livelli di CO2 ed elevate temperature forniscono invece risultati differenti, secondo la provenienza del genotipo considerato e il periodo di esposizione: le temperature elevate riducono l’effetto positivo della CO2 tranne che per il genotipo proveniente dal sud Italia. In campo, le prove hanno invece riguardato la somministrazione di diversi volumi d’acqua d’irrigazione su diversi esemplari dello stesso genotipo in un periodo stabilito. Le indagini patologiche condotte al termine hanno riguardato le reazioni delle piante all’inoculazione con conidi del patogeno
Il Cebiovem ha presentato al Congresso un lavoro che sta svolgendo riguardante l’effetto delle radiazioni ultraviolette sui vegetali. Partendo dalla constatazione che la riduzione dello strato di ozono nella stratosfera porta ad un aumento della radiazione UV-B (260-320 nm) che raggiunge la Terra, con la ricerca si vuole verificare quali conseguenze può comportare tale variazione a livello fisiologico e biochimico nei vegetali fotosintetici. E’ infatti già noto che spesso si ha una riduzione dell’attività fotosintetica e un aumento dei metaboliti secondari. Le prove condotte hanno come oggetto la menta,
Per approfondimenti
Effetti dell’ozono http://www.sisef.it/forest@/pdf/Paoletti_269.pdf