Dossier

9° Convegno Mondiale di Patologia Vegetale a Torino

Biosicurezza

La biosicurezza ha tra i propri compiti quello di rispondere a due interrogativi molto attuali: potrebbero i parassiti delle piante essere usati come armi biologiche per distruggere intere coltivazioni? O contaminare le derrate agrarie? Se ne è discusso in seno al Congresso ed Agroinnova ha portato la sua testimonianza come capofila dell’ Azione Coordinata a livello europeo, iniziata nel 2004, dal titolo “Crop and food biosecurity, and provision of the means to anticipate and tackle crop bioterrorism”. Biosicurezza Il progetto ha lo scopo di mettere in rete laboratori europei ed extraeuropei sul tema dell’agroterrorismo, nell’ambito delle cosiddette azioni di Policy-oriented research, finanziate dall’Unione Europea sotto il capitolo “Biosicurezza e protezione della popolazione dai rischi derivanti da attacchi terroristici”. Nell’ambito del progetto assume un ruolo strategico di notevole importanza la cosiddetta biodifesa, termine relativamente recente, coniato nel momento in cui si è avuta la percezione, a livello mondiale, di come un attacco terroristico o criminale all’agricoltura o direttamente al cibo potrebbe avere effetti devastanti per la salute umana e la sicurezza, con impatti significativi sulla situazione sociale ed economica. Europa e Stati Uniti hanno stabilito un protocollo per affrontare e gestire le eventuali crisi derivanti dall’introduzione di patogeni pericolosi. In più, sono stati stilati congiuntamente programmi preventivi che comprendono la ricerca, l’educazione e la formazione al riconoscimento del problema, e parallelamente vengono condotte ricerche diagnostiche mirate, delineate le modalità di comunicazione più efficaci, prestabiliti piani di azione contingenti. La capacità e l’efficacia nell’attività di coordinamento del programma è stata più volte provata negli Stati Uniti e in Europa.

Frumento colpito da ruggine gialla causata da Puccinia striiformis. Le In un simile contesto risulta indispensabile il contributo delle conoscenze patologiche per definire una strategia globale in grado di offrire il maggior livello di sicurezza alimentare per tutte le nazioni, che stanno cercando di mettere in campo sinergie comuni per affrontare al meglio il problema qualora dovesse verificarsi. Sebbene i patologi vegetali avanzino dubbi sulla reale possibilità di impiego di microrganismi fitopatogeni come armi biologiche, a causa delle oggettive difficoltà di manipolazione e preparazione degli stessi e della scarsa possibilità di successo di un’infezione artificiale all’interno delle coltivazioni, da più parti viene segnalata la necessità di non abbassare la guardia nei confronti dei rischi anche solo potenziali derivanti da un attacco agroterroristico. Ciò risulta ancor più necessario nei Paesi in via di sviluppo che, oltre ai propri oggettivi problemi di natura tecnico-colturale, si vedrebbero ancor più danneggiati a causa della mancanza di idonee misure per contrastare l’introduzione deliberata di patogeni e parassiti nocivi per le proprie colture.

Per approfondimenti

Bioterrorismo http://ec.europa.eu/health-eu/my_environment/bio_terrorism/index_it.htm

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