Dossier

L'Istituto di Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo

Divisione di Oncologia Molecolare

Responsabile prof. Paolo Maria Comoglio, Professore Ordinario di Istologia, Facoltà di Medicina, Università degli studi di Torino

Il fenomeno della crescita invasiva è un programma genetico attraverso il quale cellule aggregate in una colonia primitiva si staccano dal tessuto di origine, migrano, proliferano, sopravvivono a distanza e infine ricompongono una nuova struttura in un'altra sede.

Comoglio Paolo Maria In condizioni fisiologiche, quali ad esempio lo sviluppo embrionale e la rigenerazione, degli organi, l'esecuzione coordinata in senso spazio-temporale di tali processi porta alla formazione di tessuti normali. Nei tessuti neoplastici, invece, il succedersi sregolato di tali fenomeni porta alla progressione del cancro e alla metastatizzazione.

La Divisione di Oncologia Molecolare ha come obiettivi principali lo studio dei meccanismi molecolari che controllano il processo di crescita invasiva. L'identificazione dei geni bersaglio che rendono possibile l'acquisizione del fenotipo invasivo-metastatico e lo sviluppo di nuovi farmaci con attività antagonista.

Ricercatore Candiolo 4

Il laboratorio ha raggiunto risultati interessanti per quanto riguarda l'identificazione delle cause molecolari della sindrome di Trousseau, una condizione frequentemente osservata nei soggetti portatori di tumore e caratterizzata dalla comparsa, spesso addirittura prima dell'esordio della malattia neoplastica, di lesioni emorragiche. In particolare, è stato osservato che il proto-oncogene Met è in grado di indurre la sintesi di sostanze ad attività procoagulante che dapprima impegnano il sistema emostatico di primo soccorso, rappresentato dalle piastrine, e in ultimo producono emorragie da consumo piastrinico. E stato così stabilito un nesso causale tra l'attività di una proteina tumorigenica e le alterazioni della coagulazione. L'analisi del ruolo di Met nel cancro è proseguita con l'osservazione che esso è sottoposto ad una regolazione negativa da parte di Notch, una proteina particolarmente attiva durante lo sviluppo embrionale, che appare in grado di ridurre i livelli di espressione di Met e quindi di limitarne il potenziale oncogenetico, proponendosi in questo modo come un inibitore naturale di Met.

E' stato poi dimostrato cheMet collabora con altre due famiglie di proteine, le plexine e le integrine: l'interazione tra Met e la plexina 81 serve a promuovere il fenomeno dell'angiogenesi, mentre la sinergia tra Met e l'integrina 134 aumenta le proprietà tumorigeniche di Met e ne aggrava le caratteristiche di malignità.

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