Dossier

Cinquant'anni di DNA - Parte II

Quando il cromosoma viene spezzato in due

I radicali dell’ossigeno sono in grado di danneggiare in maniera molto grave il DNA, provocando delle rotture sui filamenti, talvolta spezzando in due un cromosoma. In questa situazione la cellula non è vitale ed è destinata a morire, a meno di non trasformarsi in cellula tumorale.

Interviene un sistema di riparazione molto particolare, la cui anomalia (un gene per la proteina BRCA1 non è funzionale) è coinvolta nell’insorgenza di buona parte dei tumori al seno ereditari.

In ogni cellula noi possediamo due cromosomi analoghi, che contengono gli stessi geni, anche se in varianti diverse. Il sistema che si occupa di aggiustare i cromosomi rotti lo fa confrontando quello spezzato con il suo “fratello” sano e aggiungendo le parti mancanti.

Non sempre questi sistemi funzionano alla perfezione, soprattutto quando i danni da riparare sono tanti, come quando ci sottoponiamo ad intense dosi di sostanze mutagene (ad es. sostanze radioattive). Quando non è possibile riparare tutti i danni le cellule vanno incontro a morte spontanea: siccome i danni subiti potrebbero aver causato delle modificazioni tali nella cellula da renderla pericolosa per il resto dell’organismo, questa si suicida.

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