Dossier

Cinquant'anni di DNA - Parte II

Denaturazione e rinaturazione del DNA

I primi esperimenti hanno dimostrato come scaldando una soluzione di DNA fino a quasi 100°C, questo andasse incontro ad un fenomeno chiamato denaturazione del DNA: in pratica, i due filamenti complementari di DNA, tenuti insieme solo da ponti idrogeno, si separano.

Gli scienziati hanno poi scoperto che diverse molecole di DNA avevano una diversa temperatura di denaturazione, e che questa dipendeva dalla sequenza: più era alta la percentuale in C e G, più la temperatura doveva essere alta. Questo dato confermava quanto previsto da Watson e Crick: le coppie TA sono tenute insieme da solo due ponti idrogeni, mentre le coppie CG ne hanno tre, quindi è naturale serva più energia per separarle.

Inaspettatamente, gli scienziati hanno osservato che il DNA denaturato era in grado di rinaturarsi, cioè i filamenti separarsi erano in grado di riaccoppiarsi. Grazie a questa proprietà è stato possibile sviluppare alcune delle tecniche più importanti della biologia molecolare: il clonaggio del DNA, la PCR, il sequenziamento del DNA.

Questi esperimenti, non solo hanno confermato il modello di Watson e Crick, ma hanno portato a scoprire le fasi primarie della replicazione del DNA, basate proprio sull’apertura della doppia elica, per permettere ad enzimi appositi di copiarla.

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