Dossier

Le istituzioni della ricerca

L'insegnamento in campo tecnologico

Museo industriale La nascita nel 1906 del Politecnico di Torino in seguito alla fusione tra il Museo industriale e la Regia Scuola d’Applicazione per gli Ingegneri. Fondato nel 1862 su disegno di Giuseppe De Vincenzi, il Museo aveva il compito complessivo di conservare, esporre, studiare nuovi macchinari e di formare ingegneri industriali, mentre la Regia Scuola nata nel 1859 era destinata alla formazione di ingegneri civili. Benché salde e vigorose fossero in Piemonte le radici di una cultura tecnologica e industriale, risalenti ancora al Settecento, il rinnovato clima positivistico fece maturare il bisogno di costruire qualcosa di simile a una specifica Università per gli studi industriali. Da qui la necessità di un moderno politecnico dotato di laboratori di ricerca da affiancare alla didattica secondo il nuovo modello universitario. L’opera di Galileo Ferraris, professore di fisica tecnica dal 1879 al Museo, è un esempio paradigmatico di questo processo di trasformazione in campo tecnologico. Le ricerche che dovevano far diventare Ferraris uno dei padri della seconda rivoluzione industriale sulla produzione e trasporto a distanza dell’energia elettrica, nonché la nascita nel 1888 del Laboratorio di Elettrotecnica fortemente voluto da lui, avviarono quei dibattiti e quelle riflessioni che furono all’origine della creazione del Politecnico a Torino nel 1906. Ancora una volta l’intervento degli enti locali sensibili ai progetti di sviluppo industriale della città ebbe un ruolo fondamentale. Essi fecero forti pressioni presso il governo per garantire alla nuova struttura risorse aggiuntive dal bilancio e soprattutto auspicando la concessione legislativa di quel principio di autonomia rispetto agli ordinamenti universitari nazionali che divenne la base di tutti gli sviluppi successivi.

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