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Obesità e nuove terapie

Essere o non essere sovrappeso

Diagnosi di obesità Non tutti gli obesi sono uguali: alcuni vanno incontro a questa patologia a causa di disfunzioni ormonali o altre patologie, altri per lo stile di vita alimentare. In ogni caso, l’impatto sulla vita quotidiana è generalmente importante, sia nei rapporti sociali che lavorativi. Ma prima di passare a facili conclusioni, meglio rivolgersi ad un medico che diagnosticherà se siamo veramente obesi o semplicemente in sovrappeso.

In clinica esistono dei parametri per classificare l’aumento di peso, tecnicamente definito “eccesso ponderale”, che stabiliscono la differenza tra sovrappeso e gradi diversi di obesità.

I parametri analizzati sono diversi e riguardano principalmente la valutazione del rapporto tra l’altezza e il peso.

Uno degli indicatori più usati è l’indice di massa corporea (Imc), noto anche come Body Mass Index (BMI), che si calcola dividendo il peso (in Kg) per il quadrato dell’altezza (in metri). Una volta ottenuto il valore, si cerca la sua posizione in tabelle, diverse per sesso ed età, che indicano se il soggetto è in sovrappeso o obeso. In particolare, gli obesi hanno un BMI superiore a trenta.

In realtà, questo è un esame molto approssimativo, non in grado di distinguere tra persone muscolose e grasse. Tra le valutazioni che sono fatte dal medico ci sono l’anamnesi (presenza di obesità e altre malattie in famiglia, abitudini alimentari, di vita, altre patologie), un esame obiettivo (peso, altezza, pressione arteriosa,circonferenza addominale, plicometria), alcuni esami di laboratorio (studio del metabolismo e analisi del sangue).

Sono in via di definizione nuovi sistemi e classificazioni, tra cui la misura della percentuale di grasso. Questo parametro permette di valutare se il peso è dovuto alla massa muscolare o ad un eccesso di grasso. La valutazione è fatta attraverso un’analisi chiamata densitometria a due livelli energetici, ottenuta da fotografie dell’interno del nostro corpo con una macchina in grado di distinguere il grasso dagli altri tessuti.

La quantità di grasso oscilla notevolmente durante lo sviluppo, e con esso il BMI, per questo è importante valutarlo in alcuni momenti critici, per capire se si è in presenza di un sovrappeso transitorio, magari preludio all’innalzamento di qualche centimetro, oppure di un vero e proprio sbilanciamento verso l’obesità. Generalmente, è normale osservare un aumento del BMI nel primo anno di vita e in età preadolescienziale. Può essere sospetto intorno ai 4-6 anni.

La distinzione tra sovrappeso e diversi gradi di obesità ha un’importanza notevole: aiuta a determinare la procedura più semplice per tornare al peso forma. Nel caso del sovrappeso è spesso sufficiente una dieta personalizzata e dell’esercizio fisico. Non si tratta di una strada facile, ma ancora percorribile. Quando l’obesità supera determinati gradi, invece, l’unica terapia realmente efficace al momento è la chirurgia. Nei gradi intermedi, il medico valuta insieme al paziente e ad altri medici, l’approccio adeguato, affiancando, in alcuni casi, la terapia farmacologica.

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