Dossier

Il web 2.0

Blog, wiki e twitter

Logo di wikipedia Prima dell'invenzione di soluzioni tecniche che lasciassero all'utente solo l'onere di produrre i contenuti, chi voleva pubblicare sul web doveva armarsi di un pò di pazienza e dedicarsi ad imparare i linguaggi per il web. Le competenze richieste non erano molte, ma una volta prodotto un sito, difficilmente lo si aggiornava frequentemente, se non c'era un'esigenza lavorativa.

Oggi non è più così: sono a disposizione strumenti che permettono agli utenti di occuparsi solo dei contenuti, la struttura tecnica è già pronta, nella peggiore delle ipotesi si tratta solo di scegliere se "accendere" o meno certe funzioni.

In questo modo, è diventato più facile pubblicare su web: basta trovare il tempo di scrivere, fotografare, filmare, registrare quello che si vuole comunicare, connettersi a internet, registrarsi ad uno dei tanti servizi per bloggers e caricare il proprio file. Al resto penserà "il web". A volte, anzi, non è nemmeno necessario connettersi al sito: molti servizi permettono di pubblicare i propri contenuti semplicemente mandando una email o un sms ad un URI o ad un indirizzo email.

I sistemi più diffusi per l'autoproduzione dei contenuti per il web sono il blog, il wiki e i sistemi di pubblicazione in automatico dei filmati (es. YouTube). A questi si affiancano sistemi che integrano questi servizi con forum, vetrine in cui caricare le proprie foto, messaggistica interna (per esempio MySpace o FaceBook). Inoltre, si stanno diffondendo anche sistemi che permettono di comunicare in ogni momento delle brevi informazioni a tutti i propri contatti mandando degli sms dal telefonino ad un sito web che li smista su vari servizi, come, per esempio, Twitter.

Oltre a facilitare la pubblicazione, permettono la racconta di commenti e indicazioni dai navigatori della rete, che possono aggregare i contenuti dei blog/wiki/siti preferiti con software che facilitano la consultazione delle novità, senza necessità di recarsi in ciascun sito. In pratica, restare in contatto, istaurando anche un dialogo, con chi ci informa sugli argomenti che ci interessano è diventato molto più facile.

I blog

Inviare un post in un blog I blog sonodiari online, il termine deriva dalla contrazione di "weblog" - la traccia sul web, quella che lasciano i bloggers con i loro contenuti aggiornati periodicamente. Una delle piattaforme per il blog più utilizzate, Wordpress, è stata inventata da Matt Mullenweg nel 2004, quando aveva appena ventidue anni. Per aprire un proprio blog è spesso sufficiente iscriversi ad un servizio apposito, normalmente gratuito, scegliere che nome dare al blog, l'aspetto grafico (colori, caratteri), e iniziare a "postare" (inviare dei "post", cioè dei messaggi) mediante un apposito modulo dove scrivere il testo. Ogni nuovo post è pubblicato come primo nella homepage del proprio blog e può essere associato a delle etichette, i tag, in modo da creare una catalogazione dei contenuti. Per esempio, se ho appena scritto un post sull'avvistamenteo di un camoscio sopra a Ceresole, posso catalogarlo con parole chiave come: montagna, animali, Gran Paradiso oppure Camosci, Vacanze... e così via.

In questo modo, i navigatori che approdano al nostro sito possono leggere le notizie che abbiamo pubblicato in ordine cronologico, oppure selezionare una parola chiave tra quelle che abbiamo usato per le etichette ed estrarre solo i contenuti specifici per quell'argomento. Per esempio, selezionando la parola Montagna potrebbero leggere tutti i post che avete scritto su questo argomento.

Per alcune piattaforme blog è possibile inviare sul proprio sito web i post nuovi usando un semplice messaggio di posta elettronica, riducendo ulteriormente il tempo necessario. Infine, i servizi prevedono anche la possibilità per gli utenti di commentare i singoli post o di fare il "trackback": segnalare ad un blogger che abbiamo citato un suo post nel nostro blog, in questo modo si crea un link tra i due blog. Ma non solo, spesso è possibile arricchire la pagina del proprio blog con box che segnalano (e quindi... consigliano) i nostri contenuti preferiti: i blogroll (segnalazione dei blog preferiti), elenchi di libri, canzoni, film, fotografie e filmati. Infine, si può decidere di fornire agli utenti un servizio: i feed, strumenti che tengono traccia delle aggiunte sul nostro sito e li segnalano ai software, chiamati aggregatori, usati da altri utenti per essere informati sugli aggiornamenti nei siti che seguono. Tra i servizi più diffusi che permettono di creare facilmente e gratuitamente un blog figurano: Blogger (nato nel 1999, acquistato da Google nel 2003), WordPress (nato nel 2003), Splinder (progetto completamente italiano).

I wiki e wikipedia

Il wiki più noto è indubbiamente Wikipedia. Il termine Wiki significa facile, veloce, ed è stato scelto proprio perché questo sistema permette a più persone di lavorare e correggere uno stesso testo in modo rapido e collegiale, senza la necessità di essere collegati nello stesso momento. Tutti gli utenti autorizzati, infatti, possono lavorare su uno stesso testo pubblicato in una pagina web. Ogni modifica che viene effettuata è registrata dal sistema, di modo che si possa risalire alle correzioni fatte ed eventualmente ripristinare il testo in caso di ripensamenti. Inoltre, essendo possibile identificare chi ha fatto correzioni specifiche, tutti gli utenti sono responsabilizzati in quello che fanno. Questo è proprio quello che capita per Wikipedia, in cui milioni di persone in tutto il mondo si prendono cura dell'aggiornamento delle diverse voci già presenti e delle introduzioni di nuove. Anche in questo caso, tutte le modifiche fatte sono tracciate: in questo modo è stato possibile identificare in alcuni casi chi aveva introdotto modifiche sospette (es. enti che hanno tentato di "cancellare" alcune macchie nere dalla loro storia su Wikipedia). Questi sistemi possono essere usati anche in ambito più ristretto, ma l'uso globale come in questo caso ha notevoli vantaggi: più persone che lavorano e correggono lo stesso testo, vuol dire anche meno probabilità di errori. Purtroppo non sempre questo è verificato nel caso di Wikipedia per due motivi fondamentali: non tutte le voci sono sotto gli occhi di molte persone, per cui può accadere che alcune di esse - soprattutto quelle più particolari - siano state scritte da persone non competenti e mai corrette da occhi esperti (anche se, in genere, è solo questione di tempo), mentre altre potrebbero essere controverse e quindi oggetto di forze contrapposte che le modificano a proprio favore (questo capita soprattutto per questioni di natura ideologica o politica). Il problema del punto di vista neutrale nella definizione delle voci è uno dei nodi centrali del dibattito all'interno della community wikipediana, nonché un principio fondante: "[...] poiché Wikipedia è una risorsa internazionale e collettiva, è ovvio che non ci si possa aspettare l'accordo totale e neppure frequente tra i collaboratori, ma è fondamentale sforzarsi di presentare le teorie in conflitto.[...], quello che è importante è partire dal presupposto di avere di fronte dei lettori in grado di farsi la propria idea, intellettualmente indipendenti", o per lo meno consapevoli di questo (libera traduzione dalla voce "The neutral point of View" su Wikipedia). In altre parole, il prezzo per un'enciclopedia basata sull'intelligenza collettiva è la necessità da parte del lettore di un atteggiamento consapevole e critico.

Per le voci più lette, ad ogni modo, è stato calcolato che il tempo necessario affinché sia corretto un errore è di pochi minuti.

Parallelamente a Wikipedia sono nati altri servizi con questa funzione, che riguardano la creazione di "enciclopedie tematiche" di varia natura. Ma, a parte questi usi globali, iniziano ad essere utilizzati molto anche nelle scuole, per sviluppare la capacità di lavoro in gruppo per realizzare documenti informativi.

Twitter

Logo di TwitterTwitter è uno dei sistemi più controversi del "stare connessi": permette di rimanere in rete anche quando si è lontani da essa. Con l'invio di SMS dal proprio cellulare si possono postare, per esempio, brevi messaggi sul proprio sito web, i quali possono essere nel contempo inviati mediante sms a tutte le persone che sottoscrivono il servizio e accettano la ricezione dei messaggi sul telefonino. In questo modo, la vita personale quotidiana è continuamente connessa con quella delle persone che fanno parte della nostra rete, e con il resto dei navigatori del web che approdano sul nostro sito se decidiamo di rendere pubblici i messaggi.

Suggerimenti