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Il web 2.0

Net sociality: MySpace, FaceBook, Linkedin

Restare i contatto con gli amici, incontrare nuove persone sulla base di interessi comuni, condividere una parte della propria quotidianità o semplicemente le proprie foto: a queste esigenze rispondono i siti di net sociality.

Tra i più diffusi MySpace e FaceBook, in cui gli utenti creano delle pagine personali - riferite al singolo individuo o a gruppi di persone - dove inseriscono dati personali, le proprie preferenze, condividono piccole applicazioni e giochi, si scambiano messaggi, rendono accessibili le proprie foto e i propri video all'interno di un'unica pagina. E' l'evoluzione del sito web personale, con la differenza che si può decidere se permettere a tutti di accedervi oppure solo a persone che si autorizzano. E, inoltre, non sono necessarie competenze tecniche.

Logo di LinkedIn Una delle carattistiche comuni è la possibilità di creare nuovi contatti utilizzando dei piccoli servizi che questi siti mettono a disposizione. Per esempio, nel mondo lavorativo, uno degli strumenti più diffusi è LinkedIn, un sito per il networking professionale dove gli utenti pubblicano e mantengono aggiornato il proprio cv e possono ricevere "raccomandazioni" dalle persone che entrano a far parte della loro rete. In LinkedIn le persone sono messe in rete anche grazie alla possibilità di segnalazione reciproca e a servizi per le aziende che individuano e segnalano professionalità specifiche.

Homepage di MySpace Italia MySpace, che attualmente vanta la più ampia community in rete, ha dovuto il suo successo alle band musicali giovanili che lo usano per farsi conoscere e, quando diventano famose, per creare un legame diretto con i propri fan. Uno degli usi più frequenti è la pubblicazione delle proprie foto e dei propri video, insieme, spesso, alla possibilità di ascoltare le loro canzoni in streaming. Spesso, un sistema di messaggistica istantanea permette di chattare in diretta quando sono connessi. Ma questo è solo un esempio dei servizi forniti, anche perché sono continuamente implementati.

Logo di FaceBook FaceBook inventato da Mark Elliot Zuckerberg, un giovanissimo studente di Harvard (è nato nel 1984), è un sistema incentrato sulle singole persone e sul concetto di amicizia o di progetto da portare avanti insieme. Rispetto a MySpace consente una maggior libertà per l'utente di comporre modularmente la propria homepage, inserendo o asportando i riquadri che contengono le informazioni pubblicate. Una delle caratteristiche di questo servizio è quella di poter condividire uno spazio per mandarsi messaggi reciproci e quella di poter installare piccole estensioni che aggiungono funzionalità diverse. Per esempio, è possibile aggiungere una cartina in cui sono indicate tutte le località visitate e quelle che si vorrebbero visitare, si possono fare dei test e rendere pubblico il risultato oppure condividere le foto, i link a propri blog, si possono creare legami con altri siti di social networking (per esempio, è possibile far comparire l'elenco dei siti segnalati come preferiti in Stumble Upon). Spesso questi strumenti aggiuntivi non sono sviluppati da FaceBook ma da terze parti, che hanno intuito la portata di questo servizio e cercano di essere presenti, con le loro applicazioini, all'interno di questo portale.

FaceBook è stato più volte nell'occhio del ciclone della stampa e additato come tra i peggiori enti contro la privacy, per via delle fughe di notiza sui dati personali dei propri membri, principalmente dovuti - secondo FaceBook - proprio all'utilizzo delle estensioni di terze parti, le quali possono accedere ai dati personali e usarli per scopi commerciali (infatti, tra le varie nomination, è stata indicato anche come sito "spam dell'anno"). E' stata anche accusata di stalking: tra gli eventi salienti su questo argomento, il 7 settembre 2006 circa 500 mila utenti di utenti hanno firmato una petizione per chiedere la chiusura di un sistema che notificava via email ogni modifica fatta dai propri contatti. Nonostante ciò, la community di FaceBook continua a crescere vertiginosamente.

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