La cattedra universitaria di storia medievale
Nell’anno accademico 1929-30, dopo la morte di Egidi, fu chiamato a succedergli Giorgio Falco: torinese, laureato a Torino con Fedele, ulteriormente formatosi a Roma, come alunno della Società Romana di storia patria, già noto per i suoi importanti studi sull'amministrazione papale e sui comuni della Campagna e della Marittima nel medioevo. Nel successivo anno accademico l’insegnamento fu finalmente sdoppiato, e al medievista Falco fu assegnata la cattedra di “
Era difficile costruire una scuola con tanta preoccupazione di rifuggire dall’erudizione e dal localismo (Torino gli appariva “veleggiare in pieno oceano di erudizione”), era difficile coordinarsi con altri più o meno giovani studiosi da guidare, come era invece avvenuto negli anni di Egidi. Quella di Falco fu per Torino la stagione di una storia medievale resa affascinante da lezioni circondate in città da notevole fama (anche fuori dell’ambiente studentesco), ma di riapertura della scissione fra storia generale e storia locale: troppo occasionali furono un intervento celebrativo su Arduino di Ivrea e un articolo sul castello di Fossano, con edizione di fonti contabili della castellania. Troppo tardivi (del 1943 e del 1944) alcuni comprovati ripensamenti sulla validità dell’idealismo e dello storicismo.
Anche l’intitolazione specifica della cattedra determinò forse un certo isolamento, facendo sì che alcune delle più interessanti ricerche di storia medievale piemontese fossero piuttosto stimolate dall’insegnamento di storia del diritto: da questa cattedra, attraverso l’opera di Mario Chiaudano (