Le avventure del Quadrato
Nell'edizione originaria, il presunto nome dell'autore è
A questo proposito
Verrebbe quasi da scrivere la seguente identità:
Abbott Abbott = Abbott Squared = (Abbott)
A
e forse in questa congettura di Rudy Rucker c'è del vero, dal momento che anch'egli, nel suo piccolo, è R
La caratteristica principale del Quadrato, come narratore, è di avere un asettico sguardo che osserva dall'esterno il suo mondo. Spesso si fa fatica a ricordarsi che il Quadrato sia esso stesso un abitante di Flatlandia. Sin dalla prima pagina, la sua è una descrizione portata avanti con freddo rigore scientifico, come se i suoi concittadini fossero le cavie di laboratorio che il Quadrato, dall'alto del suo sgabello, osserva muoversi sul suo tavolo di lavoro.
Tutta la prima parte del libro, opportunamente intitolata
In tutto questo, il fatto che Flatlandia è un mondo a sole due dimensioni, è implicitamente sottolineato dalla precisione con la quale il Quadrato scende nei dettagli delle descrizioni e affronta la soluzione che gli abitanti hanno trovato ad alcuni degli inevitabili problemi pratici che questo comporta.
Poi, improvvisamente il libro cambia natura e tutta la narrazione ruota vorticosamente intorno a un'inverosimile e inenarrabile avventura che il Quadrato si trova a vivere. Prima di tutto, il protagonista, una notte, sogna un mondo a una sola dimensione, Linelandia. Nel sogno ha la capacità di percepire nella sua interezza questo mondo unidimensionale, e di immaginare le relazioni tra il proprio corpo bidimensionale e i suoi abitanti, vivendo con loro lo sgomento per un'esperienza soprannaturale, che, a conti fatti, non è altro che la sua stessa apparizione.
Uscito dal sogno, ovviamente, il Quadrato vive la sua normale quotidianità a due dimensioni, fatta di lavoro, famiglia, relazioni sociali, svago e studio. Tutto questo si infrange quando, ben presto, si trova ad avere la capacità di percepire altre dimensioni del mondo. Per lui Flatlandia acquisisce tre dimensioni, ma anche quattro, cinque, sei, sette, otto … infinite. E da qui nascono i problemi, in tutti i sensi.