Dossier

Cinque tappe nella quarta dimensione: agli abitanti dello spazio tridimensionale

Abbott Quadrato e la descrizione di Flatlandia

Figura 2 di 'Flatland' di Edwin A. Abbott Il Quadrato ama raccontare a noi abitanti dello spazio in generale come è fatta Flatlandia, come si organizza, qual è la sua storia. I primi sette capitoli soprattutto sono impregnati da un'attenzione appassionata e compiaciuta della descrizione di questo Mondo Nuovo, guardato quasi dall'esterno. (Cosa che in fondo è, dal momento che il Quadrato è riuscito a uscire dal suo mondo piatto, vasto e largo, e che il suo racconto viene steso da lui stesso, dopo aver vissuto le sue mirabolanti avventure).

Abbott Quadrato è quasi un novello Gulliver, che osserva con occhio partecipe il mondo di cui narra. Ed è ben cosciente della stranezza di quello che sta vedendo e proprio per questo ne narra i costumi, gli usi, le abitudini, le necessità umane nella vita di tutti i giorni.

Nel definirne i dettagli, nel pennellarne i colori, Abbott strizza continuamente l'occhio ai classici di cui era buon conoscitore: ci sono passi che riecheggiano Omero, Ariosto, Esiodo, Virgilio e molti altri autori che il lettore divertito può giocare a ritrovare. Altrettanto poi, si trova, delle sue probabili letture scientifiche: gli abitanti di Flatlandia sono quasi degli animali che l'etologo ante litteram Abbott osserva, descrive, cataloga.

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