Dossier

Cinque tappe nella quarta dimensione: agli abitanti dello spazio tridimensionale

Femminismo o misoginia?

Scrive Abbott Quadrato nel quarto capitolo:

Se i nostri acuminati Triangoli della classe Militare sono pericolosi, se ne può facilmente dedurre che le nostre Donne lo sono ancora di più. Perché se un Soldato è un cuneo, una Donna è un ago, essendo, per così dire, tutta punta, almeno alle due estremità. Si aggiunga a ciò la sua facoltà di rendersi praticamente invisibile quando vuole, e vi rendete conto che in Flatlandia una Femmina è una creatura con cui c'è assai poco da scherzare.

È indubbio che una prima lettura di questo passo abbia generato un secolo di accuse di misoginia sulla testa del reverendo Abbott. Ma analizzando un po' più a fondo, si può notare che sin da queste prime righe (Abbott scrive "… tutta punta, almeno alle due estremità"), l'autore tende ad alludere che, altrettanto a buona ragione, vista di fronte (o di dietro) ciascuna Donna può essere confusa con l'unico e inarrivabile Grande Circolo.

Si deve allora rileggere Flatlandia, nell'ottica di un'anacronistica (per il 1882, naturalmente!) valorizzazione della Donna. In questa direzione, gli indizi non mancano: come si è detto, può essere confusa per il Grande Circolo; per il Quadrato la Moglie è testimone del suo incontro con la Sfera ed è il primo abitante di Flatlandia al quale il protagonista indirizza la sua missione evangelizzatrice.

Va poi detto che nell'ambito della Rivolta di Cromatiste, alle Donne sarebbe stata data l'ulteriore possibilità di usare il colore per confondersi con Poligoni di rango superiore. Abbott Quadrato non perde l'occasione - con delicate scelte linguistiche - di esprimere la propria simpatia per quest'ipotesi. E prova rammarico, anche per questo, nel descrivere come la Rivolta sia poi stata bloccata.

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