Dal semplice al complesso tra illusione e immersione
La genesi di questa alternativa al museo tradizionale ha, come abbiamo visto, un’impronta legata agli interessi dei due fondatori Gregory ed Oppenheimer: la percezione.
Già all’inizio del ‘900 cominciava a diffondersi negli Stati Uniti l’uso dei diorama , ovvero di uno sfondo che – come una sorta di trompe l’oeil – creasse l’illusione di un ambiente nel quale contestualizzare gli oggetti esposti e servisse ad attirare l’attenzione del visitatore.
Molto è stato detto su questa ‘tecnica’ e anche recentemente ne è stata brillantemente discussa l’utilità e l’importanza, al punto che ‘illusione’ deve diventare ‘immersione’, anche se, ovviamente, i due aspetti restano profondamente distinti: per illusione intendiamo una interazione che illude i nostri sensi e le nostre percezioni (in questo senso la realtà virtuale continua ad essere una illusione), mentre per immersione si intende il nostro essere calati fisicamente in una situazione.