Dossier

"It's like if": il potere degli exhibit negli science center e nei musei, tra immersione e illusione

Illusioni per imparare senza rischiare: la realtà virtuale del Cybernarium

La realtà virtuale può essere utilizzata per diversi scopi: nel caso del Cybernarium, in Germania, lo scopo principale è quello dell’edutainment, ovvero imparare divertendosi. In una intervista a Stefan Müller, coordinatore del gruppo di ricerca interno, leggiamo, lo scopo del Cybernarium e gli obiettivi delle ricerche:

Nel futuro l’essere umano avrà sempre più bisogno di espandere il suo mondo virtuale e nel futuro possibile questo approccio tecnico avrà sicuramente successo. Nella vita di tutti i giorni riusciamo ad avere un approccio diretto con il mondo virtuale attraverso il computer di casa. L’essere umano ha bisogno di un rapporto interattivo con la macchina e noi puntiamo sugli studenti e la scuola, dove si potrebbe ampliare il discorso relativo alla fisica e alla biologia, microcosmo e macrocosmo attraverso questa dinamica di interazione. Noi […] riteniamo che la richiesta e il bisogno principale della gente in questo momento sia quello di provare e sperimentare. Il nostro gruppo di ricerca è formato da 21 persone che stanno portando avanti un progetto scientifico di virtualità nel tentativo di ricreare virtualmente un vero e proprio mondo.

Cybernarium Inoltre

…si possono vedere dettagli artistici di una chiesa del 1500 (il duomo di Siena) che da Darmstadt è molto lontana. […] Queste immagini virtuali non sono solo giochi per bambini ma le persone si rendono conto di stare imparando e soprattutto lo fanno senza alcun rischio: basti pensare ai piloti che utilizzano la realtà virtuale per imparare il loro mestiere, oppure per i medici per avere pazienti virtuali da curare Inoltre si possono vedere virtualmente anche le patologie (TAC, ecc.) . Oltre che in questi campi tali applicazioni sono molto importanti anche per coloro che insegnano storia dell’arte perché si possono ricreare virtualmente edifici che non esistono più ma che sono solo descritti. Per finire si pensi sempre che basta un colpo di mouse che tutto sparisce. (L’intervista è tratta da un CD di presentazione delle attività del Cybernarium, gentilmente speditomi dallo staff di ricerca interno e tradotto dal tedesco da Raffaella Bo).

Tra gli esempi di ‘mixed reality’ mostrati c’è quello dell’artroscopia in cui le operazioni compiute dall’utente sul ginocchio di un manichino vengono visualizzate su un monitor: come se fosse un mouse, lo strumento che il visitatore ha in mano riproduce fedelmente i movimenti che avvengono all’interno del ginocchio virtuale rappresentato a video. Insomma: l’idea è che i buffi occhialoni stereoscopici con lenti polarizzate per la visione in tre dimensioni possano «diventare un secondo paio di occhiali da sole e potrebbero essere come avere un cellulare».

Suggerimenti