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Sedurre con la matematica: una mostra interattiva sui frattali

Sedurre con la matematica: una mostra interattiva sui frattali

Una proposta didattica per coinvolgere studenti e insegnanti in un viaggio appassionante attraverso un percorso multidisciplinare nel complesso mondo dei frattali. La mostra tocca gli argomenti più disparati: dai numeri complessi in matematica all’arte moderna, passando per fisica, scienze naturali, informatica e inglese.

Quello che propongo qui è un progetto didattico ideato durante il primo anno del corso di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS Lazio) e non ancora sperimentato a scuola. Si tratta di una mostra il cui obiettivo primario è illustrare alle classi (e a chiunque voglia visitarla) il mondo dei frattali.

Benoit Mandelbrot da giovane Inventata dal matematico Benoit Mandelbrot, la geometria frattale evoca un mondo pressoché sconosciuto anche a molti insegnanti, ma è una geometria solo apparentemente irregolare e "patologica", come direbbero alcuni matematici più classici. Le figure frattali sono molto più presenti in natura di quanto non lo siano le perfette ellissi, circonferenze e rette della geometria euclidea.

La matematica ha il ruolo dominante, ma la mostra coinvolge anche la fisica, la biologia, le scienze naturali, la storia dell'arte. Inoltre, quella grande miniera di informazioni che è internet implica anche un'inevitabile lavoro di traduzione dall'inglese. L'elemento peculiare della mostra sono le sessioni interattive, dove si possono disegnare semplici fratatli alla lavagna o zoomare su uno schermo per esplorare le profondità dell'insieme di Mandelbrot e di Julia. Un video fa da sottofondo con immagini di frattali e di Mandelnrot. Naturalmente ci sono anche i tradizionali pannelli, con le definizioni e gli algoritmi per generare i frattali. È prevista una parte espositiva con oggetti dotati di invarianza di scala: foglie, ortaggi, ammoniti fossili, scariche elettriche, ecc.

Mostra Next: i centri di ricerca La mostra è ideata seguendo la tendenza di oggi a rendere i musei scientifici interattivi, alla maniera dei science centre, dove l'interattività diventa espressione della filosofia hands on. Ciò che rende interessante un science centre è infatti poter mettere letteralmente "le mani sopra", cioè toccare e creare, non sapendo a priori quello che si vedrà e arrivando a risultati sempre diversi. Non basta cliccare o spingere pulsanti per avere interattività: un percorso verso una meta prefissata, dove si deve arrivare facendo qualcosa di obbligato, è solo apparentemente interattivo. Persino le guide che spiegano cosa fare per far funzionare gli exhibit possono essere controproducenti: il visitatore, per divertirsi e imparare, dovrebbe essere lasciato il più possibile da solo a zoomare sui frattali o a disegnare alla lavagna.

arte frattale 3 Non si può non rimanere incantati dalla bellezza dei frattali. Ciò apre interessanti interrogativi sul valore "artistico" di quelle figure. È arte? No, forse. Ma ha certamente un valore estetico più immediato per i ragazzi rispetto a quello che possono fare anche i più strani grafici di funzioni o la più perfetta tra le figure della geometria analitica. Questo spinge il carattere multidisciplinare della mostra fino all'arte e alla storia dell'arte.

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