Dossier

Lotta antiparassitaria: tecniche e prodotti nuovi con il contributo dei centri di ricerca piemontesi.

Le piante si autodifendono

Gli erbicidi possono essere selettivi o non selettivi, possono cioè agire su tutte le specie vegetali con cui vengono a contatto o soltanto alcune varietà specifiche. Nel primo caso il trattamento viene effettuato quando non sono ancora presenti le specie coltivate, nel secondo caso quando sono già nate.

La selettività degli erbicidi, ovvero la capacità che essi hanno di essere dannosi solo su alcune specie, dipende dai meccanismi fisiologici (processi biochimici ed enzimatici) che i vegetali possiedono nei confronti di un particolare principio attivo. Anche se di regola grazie alla selettività è possibile contrastare la crescita di infestanti e preservare le piante coltivate, può succedere che condizioni ambientali particolari, derivanti ad esempio da diverse condizioni climatiche o stati fisiologici, possano influire su questa caratteristica. Per prevenire questi possibili inconvenienti si può ricorrere all’uso dei cosiddetti “antidoti”, che permettono di proteggere la coltura dai possibili danni da fitofarmaci, senza per questo diminuire l’efficacia dei prodotti sulle piante indesiderate.

Il ricorso a questa tecnica deriva dalla conoscenza del fenomeno per cui le piante sono in grado di agire direttamente sulla molecole di fitofarmaco che entrano nel proprio metabolismo, innescando, secondo i casi, processi di attivazione, disattivazione e detossificazione. Se non avviene attivazione, che rende cioè il prodotto attivo, e al contrario c’è disattivazione o detossificazione, cioè trasformazione in metaboliti inattivi, la pianta coltivata risulta tollerante verso la sostanza erbicida e può continuare il suo normale sviluppo. Da questa osservazione si è affermata la pratica di utilizzare sostanze dette antidoti che sono capaci di stimolare l’azione auto protettiva, perché attivatrici di enzimi che agiscono nei processi biochimici di tipo proteico, dove gli erbicidi entrano nel metabolismo vegetale. Il meccanismo consiste nel coniugare (reazione per mezzo della quale un composto proveniente dall’esterno si lega in modo covalente con una molecola interna) le molecole indesiderate con composti già presenti nella pianta, per dare come risultato un nuovo metabolita innocuo per la pianta stessa.

Coltivazioni di cereali

Gli antidoti per ora sono utilizzati su graminacee ed appartengono a diverse famiglie di prodotti chimici. Trovano impiego sia quando viene distribuito il fitofarmaco sulle colture già in atto, sia al momento della semina, con la preventiva concia delle sementi. Compito della ricerca in questo ambito quello di individuare antidoti con maggiori garanzie di efficacia in qualunque condizione ambientale, ad esempio in presenza di improvvise basse temperature che inibiscono i processi enzimatici, e in grado di agire anche sul altri tipi colture.

Nell’ambito delle strategie di difesa efficienti, è significativo ricordare gli studi recenti condotti dal CNR. Le barriere fisiche e chimiche sono veri e propri meccanismi di resistenza attivi che vengono indotti nel vegetale dal riconoscimento del patogeno. Su questo tipo di difesa la ricerca svolta presso l’Istituto di Virologia Vegetale ha focalizzato alcuni studi su composti naturali o di sintesi, conosciuti come induttori di resistenza che possono agire da stimolanti e che quindi costituiscono un’importante arma per la lotta alle virosi.

Due induttori in particolare, chitosano e benzotiadiazolo (BTH), pur con meccanismi d’azione diversi, sembrano in grado di “attivare” una serie di geni che inducono nella pianta una reazione di difesa, nota come resistenza sistemica acquisita (SAR). Lo studio è particolarmente interessante perché pare che la SAR abbia efficacia non solo contro i virus, ma anche nei confronti di altri patogeni, manifestandosi a distanza di tempo e non solo localmente dove è avvenuto il trattamento, ma anche negli organi distali.

Per approfondimenti sulle piante autoimmuni

http://www.cnr.it/istituti/FocusByN.html?cds=107&nfocus=1

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