Dossier

L’intrattenimento del futuro

Il grande ritorno della radio

Il 1999 è stato probabilmente l’anno del grande ritorno della radio. Questo medium, prima soffocato dalla televisione, poi messo in un angolo da Internet, sembra ormai in grande ripresa. Nel ’99, secondo uno studio condotto dal gruppo CLT-UFA in 20 Paesi europei e negli Stati Uniti, la raccolta pubblicitaria delle stazioni radio è cresciuta complessivamente dell'8%. E anche se la televisione è il mezzo che si aggiudica la fetta più grossa del mercato con il 35% di raccolta (la radio si ferma al 7% del totale), quello che colpisce è il forte interesse nei confronti del mezzo. Un interesse confermato anche dai dati relativi ai primi mesi del 2000.

"La crescita del mercato pubblicitario radiofonico è stata maggiore della crescita del mercato pubblicitario globale - sottolinea lo studio - e questo in particolare in Italia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. La radio sta tornando di moda perché "è un mezzo rapido, facile e semplice" che continua ad attirare gli inserzionisti tradizionali (trasporti, alimentazione, distribuzione) e seduce i protagonisti della nuova economia, nonché gli operatori della telefonia mobile, forti "consumatori" di spazi pubblicitari.

Il mercato delle emittenti radiofoniche in Europa è particolarmente prolifico. Esistono circa 1.300 stazioni in Italia, 1.100 in Francia e più di 250 in Germania, Portogallo, Danimarca e Gran Bretagna. Negli Stati Uniti le stazioni radio sono complessivamente circa 1.200. E la radio ha un grande vantaggio: è il mezzo che meglio convive con Internet. L’utente può infatti navigare, fare shopping online o “sbrigare” la sua posta elettronica, lasciando la radio in sottofondo. E questo è, infatti, quello che fanno molti utenti, facendo ulteriormente crescere l’appeal nei confronti di un medium che qualcuno, forse un po’ troppo prematuramente, dava ormai in via di estinzione.

radio

Le cose, effettivamente, non stanno così. La radio, proprio grazie alla Rete, sta vivendo una nuova esaltante stagione. Col diffondersi della banda larga, infatti, il numero delle stazioni radio che trasmettono solo online è andato moltiplicandosi e oggi in Rete l’offerta è pressoché infinita. È sufficiente avere un collegamento a Internet e un lettore multimediale, come Windows Media Player o RealPlayer, per “sintonizzarsi grazie al proprio computer alla radio che preferiamo. Una delle grandi novità, da questo punto di vista, sono le radio tematiche. Online troviamo radio che trasmettono solo Jazz o solo Rock, ma ne esistono che mandano in onda solo il famoso concerto di Woodstock, all’insegna di una specializzazione talmente spinta da soddisfare i gusti di chiunque. Trovare un punto di partenza su Internet per orientarsi in questa smisurata offerta non è difficile. Uno dei più noti è Radio Locator (www.radio-locator.com), che fornisce un’utile strumento di ricerca per trovare una radio online in qualsiasi parte del mondo.

Ma anche le radio diffuse vie etere stanno subendo una profonda metamorfosi: audio di qualità tipo CD, titolo del brano e nome dell'artista visualizzati su un mini monitor, buoni sconto per i concerti inviati via e-mail dal DJ che cura la programmazione e altro ancora. Questo, almeno, è quanto promettono le nuove tecnologie e diverse società che, a partire dagli Stati Uniti, da tempo lavorano all'integrazione del digitale con l'etere radiofonico. Un'industria che, secondo il presidente di Lucent Digital Radio, "non ha conosciuto miglioramenti tecnologici a partire dall'introduzione della modulazione di frequenza negli anni '40".

Ovviamente sarà necessario munirsi di nuovi apparecchi radio, anche se quelli attuali continueranno a funzionare con la vecchia modalità.

La musica online: da minaccia a occasione di business

Una delle rivoluzioni nell’ambito dell’intrattenimento digitale in questi ultimi anni è stata certamente la musica online, con i sistemi P2P in testa. Il cosiddetto file sharing ha riscosso un tale successo da mettere in un angolo le potenti case discografiche americane che, riunite nella RIIA (Recording Industry Association of America) sostengono che lo scambio di file online tra privati sta affossando l’industria discografica. Il fatto incontestabile è che Napster prima e Kazaa dopo con più di 50 milioni di utenti, sono un fenomeno che non è possibile sottovalutare. A dare nuovo impulso a questo mercato sono arrivati prima i lettori di file MP3, come l’iPod di Apple e i siti dai quali scaricare brani musicali a pagamento. Dopo anni d’incertezza, il 2003 è stato quello dell’affermazione per questi servizi, iTunes, sempre di Apple, in testa.

Il mercato della musica online pare rappresentare, in effetti, la soluzione ai problemi di tutti. Per le case discografiche si traduce nel solo metodo utilizzabile per contrastare il calo delle vendite dei Cd, per gli utenti un modo per avere Cd legali a costi contenuti, per il settore e-commerce uno sbocco interessante.

È stato a inizio 2004 che RealNetworks, approfittando del salone Consumer Electronics Show di Las Vegas, ha annunciato l'apertura di un nuovo sito di musica online. In realtà, la società aveva già fatto il suo ingresso in questo mercato con il servizio Rhapsody, a seguito dell'acquisizione di Listen.com, ma si trattava solo di streaming audio.

RealPlayer Music Store permette, invece, agli utenti americani, di scaricare una canzone al prezzo di 0,99 dollari (0,80 euro circa), ovvero lo stesso prezzo praticato da iTunes Music Store e Napster.

Real Networks si pone, dunque, in concorrenza diretta con Apple. I file accessibili sull'e-commerce Real sono compressi nel formato AAC (Advanced Audio Coding), uno standard aperto convalidato dal Moving Picture Experts Group (MPEG) e già utilizzato da iTunes Music Store. RealNetworks, però, offre una codifica a 192 Kbit/s, migliore quindi dei 128 Kbit/s di iTunes o Napster.

La decisione di RealNetworks di lanciarsi nella vendita di brani musicali online, non era destinata a rimanere isolata, anzi. Nel mese di marzo la febbre è letteralmente esplosa. Universal Music ha annunciato che tutto il catalogo della sua filiale europea è finalmente disponibile in digitale, un'operazione che le permette la vendita online di 300.000 brani. Il catalogo raccoglie tutti gli artisti europei della più grande etichetta mondiale, ad esempio Sugababes e Ms. Dynamite, e alcune grandi star americane tra cui Eminem, No Doubt e 50 Cents. Le canzoni, per il momento, saranno vendute soltanto via OD2, il più grande distributore europeo di musica digitale. Universal ha anche preso accordi con iTunes di Apple e Napster di Roxio.

Concepito per impedire un numero di copie illimitato in formato Mp3, un software di tutela dei diritti digitali permetterà di proteggere i file di Universal. Tutti i nuovi pezzi che entreranno a far parte del suo catalogo saranno automaticamente digitalizzati e proposti online. Napster, dal canto suo, avrebbe confermato l’intenzione di lanciare un servizio di distribuzione di musica online europeo per l'estate 2004. Il servizio verrebbe proposto inizialmente in Gran Bretagna, prima di andare a interessare altri paesi del Vecchio Continente. I dettagli dell'offerta non sono stati precisati, a non dovrebbero esserci grosse differenze rispetto alla versione americana.

Anche Apple è in procinto di lanciare la sua versione europea dell'iTunes Music Store, ma il produttore di iPod non ha stabilito date: i negoziati sui diritti di utilizzo dei brani musicali risultano, infatti, più lunghi del previsto. Napster, che ha venduto solo 5 milioni di brani contro i 45 milioni di Apple, ha dunque ogni interesse ad arrivare per primo sul mercato europeo per tentare di recuperare il distacco.

Inoltre, secondo il sito GrandLink Music, le major tedesche starebbero per lanciare la loro piattaforma di distribuzione, Phonoline, che dovrebbe proporre 250.000 brani online, commercializzati ad un prezzo compreso tra 1,19 e 1,99 euro. Ovviamente, non poteva mancare Virgin, che ha deciso di puntare su un servizio utilizzabile direttamente tramite il telefoni cellulari, dispositivi mobili e altri prodotti elettronici rivolti al grande pubblico. Il sito Web del gruppo, proporrà un jukebox dotato di codificatore di brani e offrirà agli utenti la possibilità di registrarli direttamente su Cd.

"Non abbiamo ancora deciso il costo di questi brani, ma sarà ipercompetitivo", hanno dichiarato dirigenti della società di Richard Branson. Virgin sbarcherà su un mercato molto affollato, diviso tra il servizio iTunes di Apple e numerosi altri attori come il nuovo Napster di Roxio o MusicMatch. La società inglese, però, ha il vantaggio di avere più di 100 milioni di clienti che visitano ogni anno i Virgin Megastore: ottimo sistema per reperire informazioni preziose sul mercato e sulle aspettative del consumatore.

Il software di Virgin sarà scaricabile via Internet e sarà disponibile nei negozi di dischi del gruppo e in altri punti di vendita. Sarà, inoltre, compatibile con il formato Windows Media Audio (WMA) di Microsoft.

Continuando a scorrere i nomi dei “malati di musica online” si arriva alla casa discografica BMG, che ha in catalogo artisti del calibro di Dido e vende brani su Internet tramite Wippit. Wippit.com ha in listino due tra le maggiori case discografiche mondiali, dopo avere firmato un accordo simile con EMI. Questo si traduce in un catalogo di più di 175.000 brani prodotti da 200 etichette diverse.

E cosa dire di Sony, che ha presentato la versione europea di Connect, il suo sito di e-commerce dedicato ai file musicali, accessibile in Francia, Gran Bretagna e Germania a partire dal mese di giugno prossimo? Gli utenti di Connect possono comperare singoli brani musicali e scaricarli per poi esportarli su supporti portatili: lettori Minidisc o Walkman. Il tutto per 99 centesimi di euro a canzone.

In occasione del suo lancio, Connect Europa disporrà di un catalogo di 300.000 brani, tratti dai cataloghi delle cinque principali case discografiche mondiali, tra cui Sony Music, e da etichette indipendenti e locali. "Ultimamente - commenta Robert Ashcroft, responsabile del dipartimento applicazione reti e servizi di contenuto di Sony Europa -, c'è stato una vera e propria impennata nel settore. Tutte le etichette desiderano proporre il loro catalogo tramite il maggior numero possibile di piattaforme dedicate alla vendita di musica online. E la piattaforma di Sony è molto appetibile".

Milioni di europei hanno già acquistato musica online

Questo dato suscita un debole ottimismo sul futuro di un'industria musicale nel Vecchio Continente, che appare comunque sempre in difficoltà. La crescita del mercato del download costituisce un lumicino di speranza per i responsabili delle case discografiche, che combattono da anni contro i servizi gratuiti di scambio di file musicali, come Kazaa, accusati di avere contribuito al crollo delle vendite di Cd, in calo costante ormai da quattro anni.

"Penso che la distribuzione elettronica della musica costituirà la parte più consistente del fatturato delle case discografiche ma, purtroppo, non è un rimedio miracoloso", ha dichiarato Charles Grimsdale, direttore generale dell’inglese OD2 e co-fondatore della società, insieme al cantante Peter Gabriel.

Il volume delle vendite aumenta del 25% ogni mese, dato che dovrebbe triplicarsi con le vendite in download nel 2004, ha precisato Grimsdale.

Il mercato americano, più maturo, conosce tassi di crescita ancora più elevati. Gli appassionati statunitensi di musica hanno comperato 30 milioni brani online e i servizi online più frequentati, in particolare iTunes di Apple, hanno conosciuto un grande successo commerciale.

Secondo OD2, che propone il suo servizio di download a 30 partner europei, tra cui HMV e MSN di Microsoft, il volume dei file scaricati ha fatto segnare un picco nel mese di agosto con l'introduzione, da parte di MSN, di una tariffazione che permette agli utenti di comperare brani senza effettuare alcuna sottoscrizione. "In alcuni casi, le nostre vendite sono aumentate del 900%", ha sottolineato Grimsdale, aggiungendo che la concorrenza sarà molto più dura nel 2004.

Responsabili del settore si aspettano, infatti, l’arrivo dei grandi siti americani come iTunes e Napster di Roxio, sul mercato europeo entro l'estate. OD2, che ha concluso accordi con le cinque principali case discografiche, propone attualmente un catalogo di circa 260.000 brani musicali e si candida a leader del settore nel Vecchio Continente. In Italia OD2 è disponibile sulle piattaforme di Tiscali e MTV Italia.

Suggerimenti