Una breve sintesi del convegno
Centro Congressi Torino Incontra Torino, venerdì 19 - sabato 20 aprile 2002
Il convegno
Il convegno è stato promosso dal Progetto Science Center della Provincia di Torino, con la cura scientifica del Dott. Piero Bianucci, caporedattore di Tuttoscienze- La Stampa.
Questo incontro ha voluto essere, anzitutto, una riflessione sulle tecniche per trasferire i risultati della scienza dai laboratori al cittadino. Con l’aiuto di esperti giornalisti, accademici, divulgatori scientifici e responsabili di science center internazionali si è tentato di delineare lo stato dell’arte dell’informazione scientifica e di analizzare le possibilità offerte dalla multimedialità e dalle nuove metodologie espositive per “raccontare” la scienza e la tecnologia.
Dopo la mostra NEXT: bit, DNA e sonde spaziali, organizzata dallo Science Center nel maggio-giugno del 2001, presso il Lingotto Fiere di Torino, il convegno Leggi, guarda, tocca è un ulteriore importante passo avanti, per far sì che scienza e tecnologia non siano percepiti come qualcosa di magico e oscuro, ma come conquiste comuni a tutti.
In apertura del convegno, l’Assessore alla Cultura della Provincia di Torino, Valter Giuliano, ha illustrato il ruolo dello Science Center, quale strumento di valorizzazione e di promozione culturale delle numerose attività scientifiche e tecnologiche a Torino. Lo Science Center di Torino è unico nel panorama delle esperienze internazionali, proprio perché nasce in una realtà ricca come quella torinese, nella quale è fortemente sentita l’esigenza di una rete in grado di far comunicare le diverse strutture di ricerca fra loro e con il pubblico. E soprattutto di riportare l’informazione, attendibile, veritiera, al di sopra delle opinioni e delle “notizie” superficiali, in modo da consentire ai cittadini di valutare obiettivamente i temi di maggiore attualità, dalla manipolazione genetica alle tecnologie dell’informazione, e di poter scegliere in piena coscienza, liberi da paure, ignoranza o condizionamenti emotivi.
Quattro le sezioni del convegno:
Ø Scrivere la scienza, particolarmente rivolta a giornalisti, accademici, mondo della scuola;
Ø Spiegare la scienza con il computer, pensata come sezione destinata a illustrare, anche in modo molto pratico, il rapporto tra nuove tecnologie e insegnamento;
Ø Scienza in TV, nella quale i protagonisti dell’informazione scientifica televisiva, (Superquark, La Macchina del Tempo, Gaia, TG Leonardo) hanno analizzato con il pubblico la loro esperienza di “comunicazione della scienza” attraverso il mezzo televisivo;
Ø La scienza in mostra, che ha preso in esame i modelli internazionali di musei scientifici e science center, quali mezzi privilegiati per la comunicazione e divulgazione del sapere scientifico.
Moderatore Piero Bianucci
Relatori
Giovanni Giovannini- Osservatorio TuttiMedia
Carlo Bernardini- Università di Roma “La Sapienza”
Franco Foresta Martin- inviato scientifico “Corriere della Sera”
Nicoletta Salvatori- Direttore “Quark”
Mauro Gaffo- Vicedirettore “Focus”
Enrico Bellone- Direttore “Le Scienze”
La sezione intitolata Scrivere la scienza è stata introdotta da una relazione di Giovanni Giovannini, Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, che ha presentato i risultati di un’indagine sulla comunicazione scientifica nei mass media italiani, commissionata dal Progetto Science Center della Provincia di Torino. L’inchiesta, pubblicata sul numero di aprile del mensile Media Duemila, ha tracciato un complesso mosaico del rapporto tra mass media, da un lato, e scienza e tecnologia, dall’altro, prendendo in considerazione la stampa quotidiana e periodica, la rete e la televisione.
Gli interventi di noti giornalisti e direttori di testate specializzate hanno descritto la situazione del giornalismo scientifico in Italia, coprendo il panorama dell’informazione scientifica, dal Corriere della Sera ai mensili scientifici, quali Focus, Le Scienze e Quark.
L’italiano è una lingua che male si adatta a fare divulgazione scientifica. Mancano i termini e questo pone una serie di ostacoli non indifferenti alla comunicazione scientifica in Italia. L’altro problema è che siamo ancora largamente influenzati dal pensiero irrazionale: compito del giornalista scientifico è perciò “tirar fuori” le persone dall’irrazionalità dei loro pensieri. Manca, infine, una seria “Storia delle idee”, cosa che conduce alla creazione di miti e stereotipi e nasconde la realtà.
La divulgazione sui quotidiani è vittima purtroppo di due pressioni: da un lato, la “notizia” a tutti i costi, che sovente conduce a realizzare articoli su vere e proprie “bufale”, notizie prive di ogni fondamento, ma che ben si prestano a coprire i titoli delle pagine; dall’altro lato, la necessità di riempire le pagine degli inserti per stampare più pagine e avere quindi più pubblicità. Poco spazio rimane al giornalista, che deve cercare di accontentare i voleri del direttore senza cedere troppo alle pressioni.
Oltre a fornire ai lettori uno strumento per poter “scegliere meglio”, cioè in libertà, grazie ad un’informazione corretta, compito della divulgazione scientifica è anche quello di permettere a chi si occupa di scienza di poter dialogare con i colleghi di discipline apparentemente lontane, ma in realtà collegate – come nelle Accademie di un tempo, quando gli scienziati erano multidisciplinari e non esisteva la specializzazione estrema di oggi.
Il principio alla base della divulgazione su “Focus” è la completa trasparenza e sincerità nel presentare tutti i temi e soprattutto le fonti, in modo da consentire ai lettori di verificare, o approfondire i temi trattati. Questo discorso vale sia per i testi che per le immagini, che hanno per “Focus” la stessa valenza del testo per comunicare l’informazione scientifica.
Nonostante “Le Scienze” sia un successo in termini di pubblico (seppure di nicchia, ma stabile), persiste in Italia una disinformazione scientifica molto preoccupante. Essa è desumibile non solo dal calo degli iscritti nelle facoltà scientifiche, o dai tagli alla ricerca scientifica, bensì fa parte di una strategia programmata per tenere i cittadini all’oscuro dei fatti, in modo da limitare le loro possibilità di scelta.
Moderatore Tullio Regge
Relatori
Angelo Tartaglia, Elena Tresso- Politecnico di Torino
Giuseppe Ferrari- Zanichelli Editore
Vincenzo Lombardo- Università di Torino, Virtual Reality and Multimedia Park
Leopoldo Benacchio- Osservatorio Astronomico di Padova
Federico Tibone- Science Center Torino
I nuovi strumenti di didattica delle scienze sono stati presentati da esperti del settore nella sezione Spiegare la scienza con il computer; con l’aiuto di personalità accademiche e del mondo dell’editoria si è potuto discutere e confrontare le nuove metodologie didattiche, introdotte con l’uso della multimedialità e dell’interattività.
Il computer si è rivelato uno strumento indispensabile per la creazione di percorsi di studio individuali e di test obiettivi. Rimangono delle cautele sul numero effettivo di computer nelle classi e sulle possibilità che gli studenti hanno di usare un computer a scuola. Occorre anche un salto di qualità dal punto di vista tecnico: se i contenuti sono spesso buoni, la realizzazione grafica e tecnica non è all’altezza delle aspettative. Si distinguono i siti web dove il contenuto è eccellente: ad esempio, quello dell’Osservatorio Astronomico di Padova e il sito dello Science Center di Torino.
Moderatrice Silvia Rosa- Brusin
Relatori
Danilo Mainardi- Superquark
Alessandro Cecchi Paone- La Macchina del Tempo
Mario Tozzi- Gaia
Battista Gardoncini- TG Leonardo
I protagonisti dell’informazione scientifica televisiva dei canali RAI e Mediaset hanno discusso con il pubblico di vulcani in eruzione e del comportamento degli animali nella savana, oltre che delle metodologie utilizzate per raccontare la scienza, facendo i conti con i meccanismi dell’ascolto e della pubblicità. Con l’aiuto dei filmati andati in onda nel corso di programmi televisivi, quali Gaia, TG Leonardo e Superquark, il dibattito si è snodato intorno agli effetti deformanti della comunicazione televisiva e alle sue capacità di attrazione e condizionamento dell’opinione pubblica.
Moderatore Andrea Bandelli
Relatori
Sally Duensing- Exploratorium San Francisco
Melissa Alexander- Progetto Live @ Exploratorium
J. Newlin- Minnesota Museum of Science
Mikko Myllikoski- Heureka Helsinki
Heather Mayfield- Science Museum London
I responsabili di science center e musei della scienza internazionali, dal Science Museum di Londra all’Exploratorium di San Francisco, hanno raccontato le loro esperienze di laboratori e web casting, di esperimenti di biologia con i bambini e di comunicazione scientifica per adulti. Sono stati così affrontati problemi e vantaggi dei differenti modelli di comunicazione adottati dalle varie realtà presenti al convegno.
Lo science center non è solo un luogo dove si rappresenta la scienza ma anche dove si “fa” scienza, mediante esperimenti in cui coinvolgere il pubblico, e i cui risultati vengono utilizzati dalle istituzioni scientifiche. Esempi sono nel campo della memoria, della logica, della percezione e delle neuroscienze. Lo science center è, inoltre, un istituto di ricerca nel campo della didattica e dell’apprendimento.
L’Exploratorium produce da circa tre anni una serie di attività basate sulla tecnologia web per presentare attività scientifiche svolte in località lontane o non accessibili al grande pubblico. Mediante l’uso di video e collegamenti interattivi, il pubblico può vedere e interloquire con gli scienziati in Antartide o al CERN, o seguire le eclissi in diretta. Si tratta ancora di “artigianato telematico”, ma i risultati sono estremamente soddisfacenti.
Il museo ha realizzato un laboratorio per la biologia, dove gli studenti possono realizzare veri e propri esperimenti (dall’estrazione del DNA all’analisi di batteri) per comprendere meglio il lavoro dei biologi. L’attività è libera, ma sono sempre presenti studenti delle scuole superiori o volontari per aiutare i ragazzi nei loro esperimenti.
Heureka è uno science center “generalista”, nel quale ci si confronta con molteplici aspetti della scienza e della tecnologia, in un ambiente sicuro e confortevole. Elemento comune a tutte le attività è il desiderio di stimolare la curiosità del pubblico e di considerare sempre gli aspetti sociali della scienza.
La divulgazione per adulti è profondamente diversa da quello che solitamente si vede in uno science center o in un museo della scienza. Lo Science Museum di Londra ha intrapreso un’iniziativa chiamata “dissecting dialogue” per offrire al pubblico adulto possibilità di dialogo sui temi più attuali della ricerca scientifica, in un ambiente consono alle loro aspettative.