Dossier

Due modelli di agricoltura: convenzionale e biologico

Le piante e le colture

Le necessità di un'agricoltura che richiede varietà sempre più produttive vengono soddisfatte con successo dalle ricerche condotte nell'ambito della selezione genetica.

Nel campo vegetale infatti questa disciplina fornisce in tempi brevi ottimi risultati, grazie alla rapidità con cui si succedono le generazioni.

Con le diverse tecniche di miglioramento e, in tempi recenti, con l'ingegneria genetica si riescono ad ottenere cultivar, soprattutto nel campo delle colture erbacee ed orticole, con caratteristiche ben determinate. Resistenza agli attacchi di malattie ed insetti dannosi, conservabilità prolungata, morfologia dei prodotti adatta alle varie forme di trasporto, e molto altro.piantagione di pomodori

Grazie alle tecniche di ibridazione si ottengono piante che danno risultati sorprendenti in termini di produttività: essendo molto richieste, diventano interessanti dal punto di vista economico e alimentano la forte crescita delle aziende produttrici di ibridi.

Nel campo arboreo, in cui la selezione genetica avviene soprattutto grazie alla propagazione tramite innesto, le potature e gli interventi per contenere lo sviluppo vegetativo mirano a creare piante che, oltre ad aumentare la produttività, rispondano bene alle esigenze della meccanizzazione, sia in fase di trattamenti che di raccolta.

La scelta delle colture da praticare nelle aziende è determinata da fattori ambientali (terreno e clima) e da criteri di convenienza economica; questi dipendono dalle richieste del mercato e, in senso più ampio, dalle politiche economiche del settore.

Le aziende agricole convenzionali molto spesso adottano la specializzazione colturale, che consiste nel coltivare sul terreno aziendale solo alcune specie botaniche, con affinità colturali. Moltissime si dedicano alla monocoltura: solo mais o solo grano, solo mele o solo pere. Il vigneto diventa una monocoltura specializzata.

Le densità colturali sono elevate per garantire le massime rese e per ottimizzare gli interventi.

Nella gestione dell'azienda agricola convenzionale lo scopo è quello di semplificare le pratiche agricole, ottimizzare gli interventi specifici da eseguire ed aumentare le rese.

Vengono di conseguenza abbandonate pratiche agrarie che richiederebbero interventi complessi. La consociazione ne è un esempio. Prevede la coltivazione di specie vegetali che pur essendo diverse si avvantaggiano delle stesse lavorazioni, cure e concimazioni (prato, grano e segale, vite e olivo, pero e melo). Poiché non risulta compatibile con la somministrazione di antiparassitari specifici e con la meccanizzazione ha perso nel tempo molta della sua importanza.

La rotazione delle colture, pratica millenaria che sfrutta la successione delle specie coltivate a seconda della loro funzione (di preparazione, di miglioramento o di riduzione della fertilità), lascia il posto all'avvicendamento: le colture cambiano non solo in base alle esigenze agronomiche, a cui si può far fronte con le lavorazioni e i prodotti chimici, ma anche a quelle del mercato.

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