La ricerca per il settore tessile abita a Biella
Il lino è la fibra tessile più antica del mondo, la cui scoperta si ritiene risalga a 8000 anni prima di Cristo. Le fibre sintetiche sono invece le più recenti e rappresentano la seconda generazione delle fibre prodotte artificialmente dall’uomo, ottenute a partire dal petrolio e dai suoi derivati, o, più recentemente, da materie prime derivanti dagli scarti di precedenti lavorazioni. Nella lunga storia delle fibre adatte ad essere filate e poi tessute c’è la nascita e l’affermazione dell’arte manifatturiera tessile italiana, seguita dalla sua evoluzione nell’industria tessile, una attività che si è sviluppata soprattutto al Nord, nelle zone dell’altomilanese, del bergamasco e del biellese, che oggi si presenta come polo laniero più qualificato del mondo.
La storia industriale del tessile biellese parte nella prima metà dell'800, quando la manifattura laniera, già intensamente sviluppata, diviene industria con l'introduzione delle macchine e la costruzione di numerosi opifici lungo le rive dei torrenti per utilizzare l'energia idraulica. Oggi, i concetti storici di base - identità, identificazione e innovazione tecnica - servono per riunire il “saper fare” dei molti produttori del distretto sotto un unico marchio riconosciuto internazionalmente e promuovere il territorio, in tempi recentissimi, a Polo di Innovazione Tessile del Piemonte.
Un supporto scientifico e tecnologico alla importante attività economica del biellese viene offerto dall’ISMAC-CNR di Biella, distaccamento piemontese dell’Istituto per lo studio delle macromolecole, cui spetta il compito di svolgere attività di ricerca, di trasferimento tecnologico e di servizi alle imprese, quale indispensabile supporto allo sviluppo dell’industria tessile tradizionale e a quella dei tessili per impieghi tecnici (TIT). Si tratta di studi che riguardano la funzionalizzazione dei materiali tessili (fibre, semilavorati, tessuti) attraverso trattamenti bioprocesses, i trattamenti fisici al plasma, l’