Dossier

La ricerca per il settore tessile abita a Biella

Studio del comfort dei tessuti

La definizione del comfort è complessa: applicata ai tessuti impegna l’attività di ricerca di molti scienziati, perché se ne vuole dare una definizione sempre più precisa in termini quantitativi. Tra gli enti che se ne occupano, l’Institut Textile de France, l’Hohenstein Institute e l’Associazione Tessile e Salute.

Gli studi sinora condotti hanno messo a punto sofisticate forme di misurazione del livello di comfort offerto da un tessuto e da un capo di abbigliamento, valutando questa sensazione essenzialmente da tre punti di vista: il comfort sensoriale, il comfort termofisiologico e il comfort biologico. Il comfort sensoriale deriva dalla percezione tattile di un prodotto tessile. Fornisce una valutazione piuttosto soggettiva che indirizza la scelta di un tessuto o capo d’abbigliamento. Per renderla misurabile in modo oggettivo, sono stati codificati una serie di parametri che fissano un legame tra le caratteristiche oggettivamente rilevabili (proprietà della fibra, struttura del tessuto, consistenza, aspetto, effetto superficiale, finissaggio…) e la sensazione tattile che se ne ricava.

Abbigliamento tecnico sull’Everest Il comfort termofisiologico è senza dubbio oggetto di un gran numero di ricerche perché negli anni più recenti: E’ infatti aumentato l’interesse verso la capacità di protezione termica e di isolamento dei tessuti in rapporto all’attività fisica e al clima, così come il trasporto dell’umidità corporea nelle fibre, la traspirabilità unita all’impermeabilità. Per raggiungere questi obiettivi è stata basilare l’ alleanza tra fibre artificiali e sintetiche e trattamenti di funzionalizzazione del tessuto. Di nuova concezione è il comfort biologico, che risponde alla tendenza di arricchire i prodotti tessili di nuove prestazioni , come l’attività antibatterica o batteriostatica, la protezione dalle radiazioni ultraviolette o elettromagnetiche, la difesa da urti, ecc. , particolarmente utili negli usi specialistici, professionali o medicali.

Alle diverse categorie di comfort corrispondono caratteristiche fisiche che possono essere rilevate con attrezzature speciali e quindi misurate, come avviene al CNR – ISMAC. Per il comfort tattile, ad esempio, sono rilevabili e misurabili la pienezza e la ruvidità del tessuto, la rigidità e la propensione all’assorbimento dell’acqua. Per il comfort legato alle proprietà termiche e di traspirabilità è possibile misurare la resistenza al vapor d’acqua, la resistenza e l’isolamento termico, l’ indice di permeabilità all’aria. Per il comfort derivante dalla vestibilità di un abito sono misurabili la rigidità e la permeabilità del tessuto così come il comportamento alla trazione delle fibre.

Disponendo di questi dati, le ricerche dell’Istituto si concentrano sulle proprietà meccaniche dei tessuti e sulla correlazione con le sensazioni tattili, sulla trasmissione all’interno delle fibre dell’acqua in fase di vapore o allo stato liquido, sulla trasmissione di calore, sulla permeabilità all’aria.

Nanofibre al microscopio elettronico a scansione Le prove vengono effettuate sia in regime stazionario, simulando temperatura del corpo in fase di riposo alle diverse temperature dell’aria, sia in regime transitorio, ad esempio quando si fa attività sportiva e si vuole verificare la capacità del tessuto nel controllare la temperatura e l’umidità del microclima che si crea tra pelle e tessuto dopo un impulso di sudore.

Alcune valutazioni, ad esempio degli abiti protettivi contro il freddo, vengono effettuate con l’ausilio di manichini termici, che riproducono le fattezze umane, nei quali può essere variata la temperatura “corporea” e che possono stare fermi o camminare all’interno di celle dove viene può essere modificata la temperatura dell’aria. Il sistema che fa evaporare l’acqua sulla superficie del manichino è costituito da una serie di ghiandole, controllate ognuna da un computer, che spargono l’acqua sulla superficie del manichino. Tale superficie è totalmente ricoperta da uno strato microporoso che permette la trasmissione dell’acqua in fase di vapore ma non in forma liquida, avvicinandosi così alle condizioni naturali del corpo umano.

Per approfondimenti

Tessile e sicurezza http://www.tessileesalute.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1948

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